Scrivere non è solo per giovani
La scrittura sovra-generazionale, si comincia a leggere in Apnea, una lista magica per Israele/Palestina, la 4ª puntata di Postilla, rassegna stampa. L'età dei vostri protagonisti?
Ho tenuto una lezione aperta di Ipotesi di romanzo. Tra i partecipanti: un ventenne e una sessantenne che facevano il loro primo passo in ILDA. Non si conoscevano, ma subito dopo la lezione mi hanno inviato due mail con considerazioni molto simili. Straordinariamente simili.
La scrittura è il mio mestiere e insegnare è diventato una parte essenziale di questa esperienza. Vivo le lezioni come una trasfusione di sangue, come se da ogni partecipante riuscissi a trarre nuova linfa vitale. Durante l’incontro, mentre guardavo le facce sullo schermo, mi sono soffermato per un attimo sul fatto che questa osmosi energizzante non avviene solo se dall'altra parte mi ritrovo allievi giovani, ma anche e soprattutto se ci sono adulti, magari più grandi di me. La narrativa, in un mondo artistico spesso dominato dal giovanilismo esasperato, continua a dimostrarsi un vascello che viaggia attraverso le generazioni.
È vero, cerchiamo anche noi ogni anno la voce nuova, il sorprendente esordio, ma nessuno storce il naso se quella novità è stata scritta da una persona di mezza età. Siamo solo più lenti degli altri artisti? Arriveremo anche noi a chiedere “Quanti anni hai?” all’autore prima di esporre il suo libro sullo scaffale? Credo di no. Sono sicuro che continueremo a chiedere: “Che storia racconti?”.
Perché la narrativa, più di ogni altra forma d’arte, rimane un ponte fra due solitudini, dello scrittore e del lettore, e la solitudine (teniamolo bene a mente), ci accompagna durante tutte le età del nostro viaggio in questa vita.
Luca
Colonna sonora
Se vi va leggete la newsletter ascoltando questa canzone di Shawn James nella versione del videogioco The Last of Us part II, a proposito di solitudine e di narrazione cross mediale e cross-generazionale.
Ipotesi di romanzo
Un’istantanea dal corso di scrittura in cui il coach non si mette sul trespolo a fare bellissimi, tanto poetici quanto astratti discorsi sullo scrivere ma si siede al banco a fianco a te, ti pone gli stessi interrogativi che pone a sé stesso quando scrive, e ti conduce a progettare la tua storia.
Iscrizioni aperte, per info ilibrideglialtri@gmail.com
Hai presente la posta del cuore?
Postilla è la posta del cuore per autori inediti. Tratterà di scrittura piuttosto che d’amore, ma per il resto la formula è la stessa: scrivi a Francesca e lei ti risponderà. Per partecipare leggi qui.
Postilla n° 4
Cara abr@,
quello che scrivi e il tuo modo di presentarti si parlano, cioè hanno una simile voce, una simile grana.
Questa cosa mi interessa, perché mi sembra indicativa di un’onestà di fondo e mi fa intravedere uno sguardo sulle cose. Non ha senso scrivere senza avere prima uno sguardo sulle cose, e quindi la prima cosa che ti dico è: coltiva il tuo, tienitelo stretto ma allo stesso tempo arricchiscilo.
In certe occasioni lo sguardo può diventare stile, e qui un po’ di stile fa in effetti capolino nelle descrizioni zoppicanti, sintatticamente imperfette, nella lingua sporcata: “Una pianta che perde gli aghi e si spela rovinosamente, che devi trasportare in macchina, che devi pulirla la macchina perché il terriccio si spande inevitabilmente nell’abitacolo”, “Il pino finto, di un verde finto, di una vita inesistente, ricoverato alla Befana nel suo cappuccio di nylon grigio, stropicciato, sporcante nel maneggiarlo, quel pezzo di coso per lei era un bell’oggetto. Anzi, aveva una sua vitalità, una specie di esistenza rigogliosa da vestire con cura”.
Ho l’impressione che lo sguardo diretto e un po’ impudente che si manifesta a proposito dell’albero di Natale sia meno preciso e interessante a riguardo della protagonista, a cominciare dal modo impersonale con cui viene presentata (“[…] per la donna”). Le storie le fanno i personaggi. Sono loro l’oggetto, devono esserlo più degli oggetti che li circondano. Osserva questa donna come lei osserva le montagne al di là del finestrino: non staccarle gli occhi di dosso.
Ciao, buona scrittura😊
Francesca
La notiziona della settimana
Un sabato di due anni e mezzo fa la nostra newsletter si intitolò “Oltre il conflitto”. C’era stato un altro, ennesimo, scoppio di guerra tra Israele e Palestina. Siamo di nuovo qui, ancora una volta qui. Ma stavolta con un grado di orrore ancora più grande.
Noi non abbiamo parole da dire, non ne siamo in grado. Lasciamo qui la lista che stilammo all’epoca, sperando possa valere ancora oggi da mappa per rintracciare bellezza nell’inferno.
Lista magica dell’arte israelo-palestinese
Film, serie tv, fumetti, documentari, podcast e libri. Abbiamo privilegiato lo “sguardo interno”: quindi autori, registi e produttori dei territori e delle culture arabopalestinese/ebraicoisraeliana/araboisraeliana, ma anche titoli di studiosi e osservatori esterni. Molti consigli vengono da voi che ci leggete, quindi grazie mille per il vostro impegno e per la vostra voglia di condivisione.
FILM
Intervento divino, Il tempo che ci rimane, Elia Suleiman
Kadosh, Kippur, Amos Gitai
Meduse, Etgar Keret e Shira Geffen
Gaza mon amour, Tarzan Nasser e Arab Nasser
Il figlio dell’altra, Lorraine Lévy
Il giardino dei limoni, Eran Riklis
Valzer con Bashir, Ari Folman
The present, Farah Nabulsi
Omar, Hany Abu-Assad
Me'Ever Laharim Vehagvaot. Beyond the Mountains and Hills, Eran Kolirin
Tel Aviv on Fire. Tutti pazzi a Tel Aviv, Sameh Zoabi
Bar Bahar. Libere, disobbedienti, innamorate, Maysaloun Hamoud
Condom Lead, Arab and Tarzan Nasser
Speed Sisters, Amber Fares
Foxtrot, Samuel Maoz
Sarah & Saleem - Là dove nulla è possibile, Muayad Alayan
L’insulto, Ziad Doueri
Wajib - Invito al matrimonio, Annemarie Jacir
Giraffada, Rani Massalha
DOCUMENTARI
Route 181: Frammenti di un viaggio in Palestina-Israele, Michel Khleifi e Eyal Sivan
Viaggio in Medio Oriente: Gerusalemme, Teheran, Baghdad, Paolo Mieli
The Wanted 18, Amer Shomali e Paul Cowan
Jenin, Jenin, Mohammad Bakri (sottotitolato in inglese)
SERIE TV
Fauda, Lior Raz e Avi Issacharoff
Shitsel, Ori Elon e Yehonatan Indursky
The Attaché, Eli Ben-David
Losing Alice, Sigal Avin
The Spy, Gideon Raff
FUMETTI
Baddawi, Leila Abdelrazaq (ed. inglese)
Palestina, Joe Sacco
Unknow/Sconosciuto, Exit Wounds, Rutu Modan (ed. inglese)
PODCAST
Guerra & Pace, ep.29, Alberto Simoni
UNSETTLED, Ilana Levinson, Emily Bell, and Max Freedman (in inglese)
La nuova guerra di Israele, Puntata Globo di Eugenio Cau con Anna Momigliano
LIBRI
Giuda, Una storia di amore e di tenebra, Scene dalla vita di un villaggio, Una pantera in cantina, Amos Oz
A un cerbiatto somiglia il mio amore, David Grossman
I pozzi di Betlemme, Giabra Ibrahim Giabra
La porta della piazza, Una primavera di fuoco, L'eredità, La svergognata, Sahar Khalifa
Fuori da Gaza, Selma Dabbagh
Qui finisce la terra, AA.VV.
La danza dello scorpione, Akram Musallam
Tutti i fiumi vanno al mare, Elie Wiesel
Contro un mondo senza amore, Susan Abulhawa
Il dibbuk, Sholem An-Ski
Storia dell’ebraismo, Martin Goodman
Come il vento tra i mandorli, Michelle Cohen Corasanti
Il responsabile delle risorse umane, Fuoco amico, L’amante, Il tunnel, Abraham B. Yehoshua (Il tunnel Disponibile anche in audiolibro)
Ho visto Ramallah, Murid Al-Barghuthi
Gerusalemme senza Dio: ritratto di una città crudele, Paola Caridi
Cortocircuito, Yehoshua Kenaz
L'attentato, Yasmina Khadra
Di cosa parliamo quando parliamo di Anne Frank, Kaddish.com, Nathan Englander
Sensi, Pallidi segni di quiete, Adania Shibli
Murale; Stato d’assedio; Una trilogia palestinese, Mahmoud Darwish
Tre piani, Eshkol Nevo
Borderlife, Dorit Rabinyan
Perle alla luce del giorno, Savyon Liebrecht
Il pallido dio delle colline. Sui sentieri della Palestina che scompare, Raja Shehadeh
Il terzo tempio, Ishai Sarid
Orientalismo, Sempre nel posto sbagliato. Autobiografia, Edward W. Said
Vittime, Benny Morris
Il palestinese, Elias Sanbar
Golda ha dormito qui, Se questa è vita, Sharon e mia suocera, Suad Amiry
Ultimi dispacci di vita palestinese in Israele, Sayed Kashua
Uomini sotto il sole, Ritorno ad Haifa - Umm Saad, Ghassan Kanafani
La porta del sole, Elias Khoury
Sette anni di felicità, Etgar Keret. (Disponibile anche in audiolibro)
Ogni mattina a Jenin, Susan Abulhawa. (Disponibile anche in audiolibro)
Azarel, Kàroly Pop
Il mondo fuori, Tova Mirvis
Ricette di confine, Silvia De Marco
La montagna blu, Meir Shalev
Arabi danzanti, Sayed Kashua
1948, Yoram Kaniuk
Apeirogon, Colum McCann
Apnea
Mancano solo 12 giorni all’inizio di Apnea. Francesca sta ri-leggendo La vita potenziale di Lavinia Bianca, il manoscritto a cui si lavorerà per 6 mesi così da renderlo pronto per la pubblicazione. Quando la classe si sarà formata, e ancor prima di incontrarsi, le prime 30 pagine del manoscritto saranno inviate agli iscritti senza bussola e argomentazioni: il testo nudo e crudo, con cui fare i conti.
Apnea è un percorso intensissimo, dove si lavora concretamente a trasformare le storie in libri veri [minimum fax, Einaudi, effequ, Giunti) e intanto si fanno mille letture, si studia narratologia e non si spengono mai le domande in testa che accompagnano le analisi sui testi. In Apnea si impara che leggere non è affatto un gesto passivo, ma anzi un atto critico e creativo che richiede passione, competenza, responsabilità e coraggio.
Se hai ancora dubbi, ascolta le voci di corridoio.
Il tempo sta per scadere, le iscrizioni chiudono il 20 ottobre.
La settimana editoriale
“Diversi studi sull’influenza della scrittura a mano sul linguaggio e sul pensiero suggeriscono che sia un fattore rilevante nel miglioramento di varie prestazioni cognitive”. L’importanza della scrittura a mano, su IlPost.
Camilla Lackberg ha uno o più ghostwriter, pare, ed è venuto giù un gran dibattito (e non sappiamo nemmeno se scrive a mano o al pc).
“La boxe nella scrittura di Joyce Carol Oates”. Un articolo della scorsa settimana di Gianni Montieri, su doppiozero.
L’avete mai visto La danza degli scheletri? Qui la storia del corto Disney del 1969, a lungo censurato per via del suo contenuto un po’ horror.
Notorious Pictures ha annunciato che Quaderno proibito, di Alba de Céspedes diventerà presto una serie tv.
Su Rivista Studio, Giulia Silvano fa un’analisi dei cambiamenti della rappresentazione dei ricchi in TV e al cinema (noi ne parlammo qualche editoriale fa).
A fine novembre, la versione originale di quello che è probabilmente il disegno più famoso mai realizzato da Rob Liefeld – il co-creatore di Deadpool – sarà messa all’asta.
“Se c’è un’opera che si presta a una scenografia tutta dipinta è proprio questa”. Milo Manara debutta nella lirica disegnando scene e costumi per Così fan tutte di Mozart.
Forse il true crime ci sta sfuggendo di mano.
L’americanata di Chiara
“La presa di distanza da ciò che è familiare è una cosa molto divertente da scrivere. Incaricare un personaggio di stare al centro della scena e di esplorare un luogo che una volta riteneva familiare, dove il pericolo ora si nasconde appena fuori dall'inquadratura, è una grande opportunità per mettere in mostra l’interiorità. In definitiva, la mia speranza è che il lettore senta tutto in modo acuto e vicino, come il personaggio stesso.”
Da The Offing, “Q&A with Lara Longo, author of ‘Motherland’”, trad. di Chiara M. Coscia
https://theoffingmag.com/interviews/qa-with-lara-longo-author-of-motherland/
Appuntamenti e opportunità
Posizioni aperte e stage in editoria.
Dal 19 al 21 ottobre a Bari e Andria c’è il BabaFesta.
A Cuneo, dal 19 al 22 ottobre il Festival dei Luoghi Comuni.
Fino al 22 ottobre, a Roma, c’è Inquiete.
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Ci vediamo sabato 21 ottobre.
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