Rileggere, riscoprire e ricordarsi
La rilettura come pratica e il rewatch di "Friends", migrazioni social e videogame, Apnea tra temi, idee e cliché, rassegna bisettimanale, Galassia Immaginaria, Americanata. In che videogioco viviamo?
“Come stai?” mi chiede un’amica qualche giorno fa, e io, sapendo che avrebbe immediatamente colto il portato emotivo sottinteso alla mia risposta, le ho detto solo: “Sto facendo un rewatch di Friends, dalla prima stagione.” Il rewatch, come ogni rilettura, è una pratica utilissima, che ci riserva sempre una certa dose di novità, anche quando le motivazioni che ci spingono a farla sono lontanissime dalla ricerca, in tutti i sensi.
Durante l’incontro del mese di Galassia Immaginaria ci siamo ritrovate per caso a parlare di riletture, un argomento che affrontiamo spesso da queste parti, e che mi è sempre molto caro. La profondità di un testo tende ad aumentare ogni volta che ripassiamo le sue pagine, ed è con la rilettura che la pratica creativa della lettura (altra cosa che affermiamo e scandagliamo lezione dopo lezione) viene fuori in maniera vivace e acuta. Ma la bellezza della rilettura risiede anche nella sua capacità di rivelarci nuove sfumature della nostra vita passata, ricordi di un immaginario e di uno sguardo che è per forza di cose mutato. Uno stesso testo, riletto anni dopo, diventa una mappa interiore che riflette i nostri cambiamenti.
In classe, sto vivendo quest’esperienza con Zeitoun, di Dave Eggers (trad. M. Colombo, Feltrinelli), la storia vera di Abdulrahman Zeitoun, un imprenditore siriano-americano che durante l'uragano Katrina decide di rimanere a New Orleans per aiutare i suoi vicini e per proteggere la sua casa, e che in virtù di questa scelta vivrà delle conseguenze kafkiane e drammatiche. Lo avevo letto la prima volta all'università, circa quindici anni fa, e oggi lo sto rileggendo con i miei alunni. Ci sto ritrovando dentro i miei appunti di ventenne, che ora intreccio con i commenti dei tredicenni e con le mie riflessioni di quarantunenne.
Ripassare le pagine fitte delle mie vecchie note è un viaggio nel tempo personale. Aggiungere le voci uniche dei ragazzi colte dal mio nuovo punto d’osservazione (non più quello di studentessa universitaria, ma quello di docente) è un processo di negoziazione, metamorfosi, entusiasmo e stupore continui.
Di per sé, la saggistica narrativa ha già questo potere intrinseco: racconta storie individuali che si aprono a dimensioni collettive, storiche, umane, e la scrittura raffinata e pulita di Eggers funziona con tutti: con me universitaria, con me docente, con i miei giovani studenti. Avere il privilegio di sovrapporre diversi sguardi, diverse età, diverse epoche e contesti, e diversi ruoli, è un esercizio irripetibile, che non finisce mai di essere istruttivo. Questa rilettura in particolare, non è (solo) un atto di ri-scoperta e di approfondimento, ma un dialogo continuo e multidirezionale.
Riguardare ore e ore di episodi di una vecchia serie tv, una di quelle che conosciamo a memoria, di cui abbiamo già scandagliato i difetti e rielaborato gli anacronismi, non è certo un’esperienza paragonabile. Ma ugualmente può rispondere a un bisogno, che sia anche soltanto il conforto di uno spazio sicuro in cui ritrovare vecchi amici. Il rewatching come risposta riconoscibile, rapida e diretta a un’urgenza, al punto che la mia amica può coglierne immediatamente il senso. Sarà meno entusiasmante, certo, ma non per questo meno efficace.
Chiara M. Coscia
Colonna sonora
Ovviamente un pezzo dalla colonna sonora di Friends (no, non è quella canzone degli U2 a cui state pensando).
Notiziona della bi-settimana
C’è stata una migrazione da X, la piattaforma social ex-twitter di Elon Musk, in risposta all’elezione di Donald Trump a presidente degli USA e all’enorme coinvolgimento di Musk nella sua politica. Il fenomeno ha coinvolto molti account del mondo culturale. Tra i primi a dichiararsi nella fuga, lo scrittore Stephen King:
La rivista online The Guardian:
E la Berlinale:
I social (gli altri) si sono riempiti di screenshot a testimonianza di account cancellati, ma non è chiaro se quest’esodo abbia o meno effetti reali su X oppure se l’unico risultato sarà il ri-posizionamento pubblico di chi lascia. Detto ciò, in un passaggio su Rivista Studio si fa notare come “Se è vero, come è vero, che Musk è convinto di vivere in una simulazione di cui è il protagonista, in questa settimana ha avuto anche la prova che la sta vincendo, questa simulazione”.
Se anche voi come Musk siete attratti dalle simulazioni, o volete almeno cercare di comprenderle, ecco a seguire una lista di libri e visioni sui videogame speriamo più interessanti, e sicuramente meno inquietanti, di quelli a immagine e somiglianza di Musk.
Lista di libri e visioni sui videogame che non hanno nulla a che vedere con Elon Musk
Storia del videogioco, di Marco Accordi Rickards, Carocci
Game Culture, di Francesco Toniolo, Il Mulino
Machinima. Dal videogioco alla videoarte, a cura di Matteo Bittanti, Mimesis
The Game, di Alessandro Baricco, Einaudi
Ready Player One, film di Steven Spielberg
The Peripheral, serie tv di Scott B. Smith
Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow, di Gabrielle Zevin, trad. E. Banfi, Tea
Succede a ILDA
🌊In Apnea indaghiamo il cuore pulsante delle storie🤿
Come facciamo a distinguere una storia dal cuore vivo da una con il cuore spento, che non pulsa? Quando un romanzo sta davvero dicendo qualcosa? E quando lo fa, come lo fa? In queste settimane abbiamo indagato le differenze tra archetipi, motivi, forme pure, topoi, temi, significati intrinsechi, idee di controllo, tropi, stereotipi, cliché e chi più ne ha più ne metta. La verità è che questa ricerca è falsa, perché ogni storia reinventa il suo tema e il suo significato simultaneamente, se è una buona storia. Ve lo dice anche Flannery ‘O Connor:
Preferisco parlare del significato di un racconto, piuttosto che del suo tema. La gente parla del tema di una storia come se si trattasse dello spago con cui è legato un sacco di mangime per polli: se riesci ad acchiappare il tema come se fosse il capo giusto dello spago, la storia ti si riverserà addosso e potrai dar da mangiare ai polli. Ma non è questo il modo in cui il significato agisce nella narrativa. Quando puoi stabilire quale sia il tema di un racconto, scinderlo dalla storia stessa, allora sta' pur certo che il racconto non è un gran che.
Lista di letture, visioni e ascolti
consigli di Francesca
Una storia semplice, di Leonardo Sciascia. Pochissimo tempo, curiosità sui capisaldi del genere investigativo: cosa leggere se non Sciascia? Struttura da novella tipica della nostra letteratura novecentesca e purtroppo poco utilizzata oggi, in Una storia semplice ci sono tutti i codici che si ritroveranno poi con immensa fortuna nella serialità di carta e di visione, ma condensati e tratteggiati con un’eleganza a cui forse non siamo più molto abituati. “Non facciamone un romanzo”, l’autore fa più volte dire ai suoi personaggi, per indicare di non lavorare troppo di immaginazione durante le indagini. Naturalmente quello che vuol dire in verità è proprio che romanzi bisogna farne, e anche che romanzo è quel che succede di inaspettato nella vita.
Odissea, di Omero. In questa bellissima edizione della collana “Classici Liberati” (un nome un manifesto politico) delle edizioni Blackie, presa insieme a l’Iliade per mio figlio undicenne e poi subito sottrattagli: la soluzione per tutti quelli che non hanno potuto al liceo o all’università leggerla in versi (o che l’hanno letta e per questo odiata) e che oggi non vogliono o possono imbarcarsi in un’impresa troppo difficile. Questa versione è la traduzione della versione in prosa e inglese di Samule Butler del 1900, considerata da Borges “la più fedele” di tutte. Come si scrive nella prefazione: “Nei secoli l’Odissea è stata illustrata migliaia di volte, ma dato che continua a essere più viva che mai, è con gli occhi di oggi che va vista”. Quasi tutte le pagine sono infatti accompagnate dai mini-personaggi e dalle mine-scene firmate dal fumettista spagnolo Calpurnio, che aiutano a rendere la lettura ancora più espressiva e deliziosa.
La Cage Aux Folles, da noi Il vizietto, di Édouard Molinaro con gli strepitosi Michel Serrault e Ugo Tognazzi. Non avevo mai visto questo film e non so da quanto non mi capitava di ridere di gusto durante una visione. Prime Video lo presenta come contenuto lgbtq+ e all’inizio non ho potuto fare a meno di chiedermi se questa etichetta contemporanea si adatti davvero, e soprattutto piacerebbe davvero, alla comunità lgbtq+ vista la messinscena di una omosessualità che oggi è senz’altro vista e a ragione, come macchiettistica e stereotipata. La bellezza del film però è tutta lì, in una prova attoriale incredibile, nel senso dell’ironia, nel ritmo, nei tempi comici, nella costruzione di contrapposizioni bidimensionali. Ancora una volta: le storie si guardano guardandole e basta, senza etichette.
consigli di Chiara
Friends, su Netflix. Siamo a novembre, e possiamo dirci con franchezza che il 2024 è stato un anno difficile per la serialità. Ho fatto fatica a scovare perle, rarissime, nascoste in episodi più che in intere stagioni, e in questi casi è più facile andare indietro e ripescare cose belle del passato (quest’estate ho recuperato Deadwood), o stravaccarsi in uno spazio comodo, come può essere una sit-com anni ‘90.
Digital Requiem, podcast di Francesco Perlini e Nicola Vasini. Cosa succede alla nostra vita digitale quando moriamo? Partendo dalla storia di un padre che non riesce a trovare il modo per sbloccare il telefono del figlio dopo la sua morte, gli autori si interrogano sulla vita online e su come e se sia possibile anche la morte online, e cosa significano tutti i pezzi lasciati, sotto forma di dati, da chi muore, per chi resta. Ho ascoltato solo i primi due episodi per il momento e non so ancora se sono più incuriosita o angosciata.
MaXXXine, di Ti West. Terzo capitolo della saga del regista statunitense che comprende X e il prequel Pearl. Stavolta siamo a Hollywood negli anni ’80. Maxine Minx, star del porno, riesce finalmente a trovare la sua grande occasione con un ruolo in una grossa produzione cinematografica, ma si ritrova perseguitata da un misterioso assassino. Meno riuscito degli altri due, ma comunque una gran bella serata per gli amanti dell’horror (guardate la trilogia anche solo per vedere che gigantesca attrice è Mia Goth).
consigli di Giulia
Il dio dei boschi, di Liz Moore, trad. A. Arduini, NN Editore. Chi mi conosce lo sa, il leitmotiv dei miei ultimi anni è chiedere a tutti di consigliarmi libri belli "come quelli di Liz Moore". Questo suo ultimo romanzo era forse il libro che più aspettavo quest'anno (aspettavo davvero, avete presente quei libri che compriamo per leggerli subito? ogni volta che mi fermo a pensarci mi accorgo che non sono poi così tanti). E' una storia che mette insieme il thriller e le gabbie dei legami familiari, la musica, la ribellione di quando si è giovani e soprattutto un paesaggio naturale sconfinato, dove è facile perdersi. Sono 600 pagine e le ho lette d'un fiato. Quando arrivo alla fine, mi lascia sempre con la sensazione di sentire la mancanza di tutti.
La bastarda della Carolina, di Dorothy Allison, trad. S. Bilotti, minimum fax. La settimana scorsa è scomparsa Dorothy Allison: l'avevo conosciuta brevemente al Festivaletteratura di Mantova ma era, soprattutto, una grande scrittrice forse ancora poco conosciuta da noi. E' la storia di Bone e di un'infanzia rubata, a partire dal mancato riconoscimento del padre fino ad arrivare alla violenza e all'abuso. Eppure, nonostante la scrittura sia precisa e brutale, quello che mi è rimasto davvero dentro, da questo libro, è il rapporto che lega Bone alla madre: un rapporto dolcissimo, un baluardo di resistenza. Fare dell'amore il fulcro di un libro come questo è forse una sorta di miracolo. Ancora oggi mi chiedo come ci sia riuscita.
consigli di Luca
Only Murders in the Building, disponibile su Disney Plus. Con l’inverno alle porte non c’è niente di meglio di Steve Martin che si mette nei guai giocando al detective. Aggiungi Sting vicino sospetto e Meryl Streep che trasforma ogni scena in un piccolo capolavoro, ed ecco una visione leggera, da godersi senza pensieri. Ci si può anche addormentare per metà puntata e, al risveglio, continuare a guardare senza tornare indietro.
Diario Clandestino, un podcast di Luigi Gaudio destinato agli studenti, che mi ha conquistato per l'assenza di montaggio, il parlare spontaneo, per la voce dei ragazzi che si sentono in sottofondo, ma anche per la passione con cui racconta Guareschi mentre fa lezione. Sulla scia dell'ascolto ho recuperato Mondo Piccolo, la prima avventura di Don Camillo e Peppone. Che dire? È impossibile non innamorarsi di Guareschi, sempre controcorrente: ride quando ci sarebbe da piangere, è antifascista durante l'epoca nazista, e monarchico in un'Italia repubblicana. Un genio della libertà di pensiero.
Galassia immaginaria
Sempre appassionanti i nostri incontri di Galassia Immaginaria, che per questo mese era a tema SEGRETI.
Alla fine dell’incontro abbiamo annunciato le coppie di dicembre e nei giorni successivi abbiamo decretato la coppia vincitrice:
CLAUSTROFOBIA:
Quando ormai era tardi, di Claire Keegan, trad. M. Pareschi, Einaudi. Una raccolta di tre racconti, molto brevi come nello stile dell'autrice, che ci mettono di fronte al rapporto fra uomini e donne nel momento in cui rischia di diventare crudeltà o sopraffazione, con la capacità però di lasciare la violenza sempre suggerita e mai eccessivamente mostrata.
+
Qui non è Hollywood, di Pippo Mezzapesa, su Disney + sui fatti di Avetrana. Un lavoro di casting stupefacente ci riporta alla storia dell'omicidio della giovanissima Sarah Scazzi. La vicenda è messa in scena con profonda umanità, tenendo insieme la mostruosità dell'accaduto senza ridurre i suoi protagonisti a figurine bidimensionali.
Il prossimo incontro sarà il 16 dicembre alle 19:00.
Sei curios*? Per saperne di più: trovi tutto qui. Se hai voglia di partecipare sei sempre in tempo, scrivici a ilibrideglialtri@gmail.com!
La bi-settimana editoriale
Ancora a proposito di giochi: il gioco tra pratica improduttiva e attitudine alla sovversione. Giulia Trincardi su Il Tascabile.
Samantha Harvey con il romanzo Orbital ha vinto il Booker Prize 2024. In Italia lo pubblicherà la casa editrice NN.
Percival Everett con il romanzo James ha vinto il National Book Award per la fiction. In Italia lo ha pubblicato La nave di Teseo.
A Napoli nasce la casa del giallo: festival, workshop, biblioteca e punto di ritrovo per gli amanti del genere.
“Ho cominciato a leggere l’Ulisse che avevo diciassette anni e credo di non aver finito mai”, scrive Nicola Lagioia nella prefazione a una nuova edizione dell'Ulisse di James Joyce.
“Sono selettiva perché ho poco tempo. Ho deciso di leggere da me in su. Quelli da me in giù me li risparmio: ho ancora bisogno di imparare”: Lidia Ravera intervistata sul Corriere.
Chi sono i nove animatori che cambiarono la storia della Disney.
I giovani vanno sempre più al cinema.
Il cinema Orfeo di Milano si è vigliaccamente rifiutato di proiettare Liliana, docufilm su Liliana Segre. Per paura di attacchi antisemiti, ha detto il direttore.
È di qualche giorno fa la notizia che un software sarà a breve in grado di prevedere l'esito di un bestseller. Ecco l’episodio di Progress in cui se ne parla.
L’americanata di Chiara
“C’è sempre una domanda quando leggo: chi sta raccontando questa storia? Perché mi viene raccontata? Se c’è un narratore, sta cercando di confessare qualcosa o di essere perdonato per qualcosa? Se è scritta in terza persona, da dove viene? Queste sono grandi domande che mi pongo sempre come lettore, e quindi trovano il loro posto anche in ciò che scrivo.”
Da Electric Literature, “Kristopher Jansma on What Writers Can Learn from the Failures and Rejections of Famous Authors,” di Seth Katz, trad. Chiara M. Coscia
https://electricliterature.com/kristopher-jansma-on-what-writers-can-learn-from-the-failures-and-rejections-of-famous-authors/
Appuntamenti
Dal 28 novembre al 1° dicembre al Circolo dei Lettori di Torino c'è il Festival del Classico.
Dal 2 al 7 dicembre a Milano c’è il Noir Festival.
E dal 4 all’8 dicembre a Roma torna PLPL.
Nello stesso periodo, dal 5 all’8, se siete in Toscana, a Peccioli, torna A Natale libri per te.