Lavorare d'arte invece d'impazzire
Il mestiere dell'artista può essere meglio di così, consigli di dicembre nostri e di tutti gli altri, la call per Apnea!, Postilla n°16, prima galassia immaginaria del 2025, ultima rassegna del 2024
Grazie a quella serendipità che fa ancora e nonostante tutto di internet un posto che vale la pena frequentare, mi sono imbattuta in questo video della sequenza dei titoli di apertura di To Kill a Mocking Bird (film del 1962 tratto dal romanzo di Harper Lee in Italia conosciuto come Il buio oltre la siepe), disegnati da Stephen Frankfurt, graphic designer e art director che lavorava a Hollywood.
La prima cosa che mi ha fatto venire in mente è stata l’iconica sigla di Dexter e quella, elegantissima, di Downton Abbey, entrambe magnificamente costruite sull’osmosi tra il lettering dei titoli e gli oggetti di scena, oltre che accompagnate da una musica incalzante e atmosferica che apre le porte della storia. Forse ancor più affine è l’opening title della recente Bad sisters, con la quale condivide anche l’immagine della biglia che rotola, stereotipica rappresentazione del destino che avanza, il caso, l’ingiustizia, le cose della vita o quel che sia.
Frankfurt, come il collega più conosciuto Saul Bass, era di quegli uomini pieni di idee e capaci di indirizzare il proprio talento verso una professione, o anche più professioni: Bass lavorava per la pubblicità, era illustratore di libri per bambini, disegnava storyboard per le sceneggiature – famosa la sua tavola per la scena della doccia in Psycho – ed ebbe l’intuizione di rendere l’apertura di un film non più un noioso elenco di nomi e mestieri che a nessuno interessava leggere ma un vero e proprio prologo, una intro, come la chiameremmo oggi, che della storia annuncia il genere, il tono, il termometro emotivo, la simbologia che racchiude. Celebre è la sua opening title di Anatomy of a murder del 1959, con la figura nera stilizzata e cartoonificata da cui poi tutto il cinema ha tratto lezioni.
Il figlio di Stephen Frankfurt, per esempio, Peter Frankfurt, è il direttore creativo dell’agenzia che si è occupata del design di Mad Men, di cui se vi ricordate la sigla ricorderete quella figura nera che precipita dal grattacielo dichiaratamente ispirata ai disegni di Bass: tutto si tiene.
Mantenendo saldo il proprio tratto, la propria firma, rendendosi riconoscibilissimi seppur attraverso media diversi, rispondendo anche alle logiche di mercato, al dove il lavoro chiama, ai progetti commissionati, ecc, questo tipo di artisti spesso sminuiti con la definizione di creativi solo perché la mattina si alzavano alle 8 per andare in ufficio, illuminavano il mondo attraverso la dedizione, lo sforzo d’ingegno, il progresso della tecnica che crea bellezza e significato.
Io li ho sempre preferiti all’immagine dell’artista maledetto, al prodigio chiuso in camera per anni insieme all’ossessione di una vita. Non che l’ossessione per un’opera non sia una gigantesca prova di genio e maestria e forse la dimostrazione più alta (e spaventosa) di quello che l’essere umano è in grado di fare con un’idea, ma quanti danni ha fatto la rappresentazione univoca dell’artista geniale nell’immaginario comune?
Penso agli scrittori in erba o ai lettori appassionati, e al fascino che entrambe le categorie subiscono dalla narrazione romanticizzata di figure leggendarie come l’editor/agente Max Perkins. Io che di mestiere faccio l’editor/agente mi sento alle volte schiacciata dalle aspettative che questa narrazione crea. Non solo l’idea che un grande autore sia colui che perde la ragione dietro alla propria opera, ma anche quella che riconoscere il valore di tale opera sia facoltà di quei professionisti culturali che perdono la ragione pure loro, che subiscono o addirittura alimentano intemperanze e struggimenti, che si sacrificano in nome dell’arte.
Solo nell’arte resiste ancora questa concezione di malessere come genialità. E di accoglimento del malessere come martirio. Com’è invece che le chiamiamo, nella vita normale? Disagi psichici? Relazioni tossiche? Già che ci troviamo a parlare sempre di separare l’opera dall’artista, proviamo di riflesso a separare anche i mestieri attorno all’arte da quelli medici e di cura. I primi si occupano dell’opera dell’artista, i secondi della sua serenità fisica e mentale. Ognuno le proprie competenze, ognuno le responsabilità che è in grado di sostenere: evitando mitomanie, crocerossismi, solitudini e dipendenze.
Raccontare l’arte in chiave meno drammatica non è operazione di appiattimento o banalizzazione. L’arte rappresenta e deve rappresentare il male e i suoi derivati in tutte le forme; si può però lavorare perché questo male resti il più possibile all’interno dell’opera, e non colonizzi tutti gli spazi esterni, danneggiando gli artisti, le persone attorno, e a ben vedere l’opera stessa – che poi spesso finisce per essere deludente, incompleta, disconosciuta.
Se vogliamo davvero bene all’arte, inseriamo tra i propositi per il nuovo anno la volontà di parlarne in maniera diversa, anche solo tra noi. E intanto che ci proviamo, e ogni volta che possiamo, facciamo caso a chi lavora d’arte invece d’impazzire.
Francesca de Lena
Colonna sonora
Questa canzone, che parla di scrittura, creatività, ossessione e lavoro, e soprattutto è dei Beatles, e lo sappiamo tutti che dicembre è il mese dei Beatles.
Lista di letture, visioni e ascolti
consigli di Chiara
Tutto sull’amore, di bell hooks, trad. L. Cornalba, Il Saggiatore. Questo saggio ha vent’anni, e bisogna tenerlo presente perché il discorso culturale sull’amore è cambiato molto negli ultimi vent’anni, ma il cinismo di cui l’autrice parla io me lo ricordo benissimo, perché mi è appartenuto per tanto tempo. Releghiamo i discorsi sull’amore a contenitori pop, canzoni, commedie, romance, eppure l’amore è il centro delle nostre vite di esseri umani, lo è sempre, in presenza e in assenza. Un libro scrorrevolissimo, la prosa di hooks dichiara il suo passato di poeta, lirica ma sempre cristallina. Sono solo all’inizio ma mi ha totalmente rapita.
Friends, Lovers, and the Big Terrible Thing, di Matthew Perry, che in italiano è pubblicato da La nave di Teseo. Lo sto leggendo di notte, sul mio kindle, e mi fa compagnia - ma non aiuta - per via della mia insonnia. Ho cominciato a leggerlo per curiosità, dato che durante il mio recente rewatch di Friends Chandler Bing si è confermato il mio personaggio preferito della serie, e poi mi sono ritrovata tra le mani un memoir dalla struttura imperfetta, che segue un andamento discontinuo, talvolta ripetitivo, spezzettato, eppure che lascia il segno con la sua onestà devastante. La storia di Perry è insieme una storia molto precisa di dolore e successo, entrambi fuori misura. Ha dentro tutta la verità di cui sono dotati i migliori memoir, e un’ironia limpida e amara.
consiglio di Francesca
Panorama di Tommaso Pincio, Sellerio. Libro fuori catalogo da un po’ che sembra l’autore non volesse ripubblicare. Per fortuna ci ha ripensato ed è di quel tipo ottimo per chi ama l’ibridazione tra la fiction e la verità, l’attualità e la filosofia, zeppo di perle sullo scrivere, il leggere, il pensare, il fallire: grande tema del nostro tempo e forse dell’essere umano sempre.
consiglio di Luca
La vita straordinaria di Ibelin, disponibile su Netflix. Chi ha detto che la realtà è più vera della finzione? Un ragazzo affetto da una malattia degenerativa trova nella terra digitale di World of Warcraft non una fuga dalla realtà e neanche avventure epiche, ma amicizie profonde, vicende umane e tante, insensate corse intorno al campo; un documentario davvero commovente per confermare, se ce ne fosse ancora bisogno, che avatar e cavalieri virtuali possono contenere più verità di mille corpi di carne e ossa.
consigli di Giulia
Il colore delle cose, di Martin Panchaud, trad. Giovanni Zucca, Coconino Press. Se dovessi descrivere una sola particolarità di questo libro, sarebbe una cosa molto rara - per forza di cose - nei fumetti: la possibilità di raffigurarsi i personaggi senza il condizionamento delle immagini. Pensate a dei cerchietti, tutti della stessa grandezza, tutti di un colore diverso. Sono i nostri personaggi, ed è un po’ come se li guardassimo dall’alto di un aereo. Ecco, questo libro è così: seguiamo la storia più che bizzarra di una moltitudine di cerchietti, fra cui un ragazzino cicciottello, bullizzato dai compagni, che in modo rocambolesco si ritrova con la mamma in ospedale, il padre scomparso e… sedici milioni di sterline. Con un pizzico di infografica e soprattutto una forma molto originale della narrazione visiva.
Sarah, di Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni, Fandango Libri, audiolibro Audible letto da Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni. Confesso di non amare il true crime ma soprattutto di non essere mai stata particolarmente attratta dai casi di cronaca nera, oltre a quelle poche informazioni che arrivano a tutti dai telegiornali ed è difficile schivare. Non avrei forse mai scelto di ascoltare questo libro, che ricostruisce la storia del delitto di Avetrana, e di cui ho scoperto di sapere molto poco. Letto a parti alterne da entrambi gli autori del libro, è una ricostruzione estremamente ben fatta, accurata, che oltre alle informazioni e ai fatti ricostruisce molto bene il tessuto sociale, l’isolamento della provincia, le vite dei protagonisti, puntando sempre la luce non sul voyeurismo ma su quali sono i percorsi che portano a volte alla deflagrazione. Lo consiglio molto.
Il lupo grigio, di Louise Penny, trad. Letizia Sacchini, Einaudi Stile Libero. Louise Penny è per me una di quelle autrici di libri comfort. Amo i suoi personaggi, non soltanto Gamache ma tutti gli abitanti del freddo paesino di Three Pines in Quebec. Nonostante questo ultimo libro abbandoni le atmosfere invernali e piene di neve che caratterizzano diversi altri libri della serie, Three Pines è ormai un luogo familiare in cui tornare, e Louise Penny una perfetta compagna per l’ozioso periodo natalizio.
consigli della redazione social
La porta delle stelle di Ingvild Rishøi, Iperborea. Amanti delle fiabe natalizie questo libro (non) è per voi: dietro il titolo da fan, come noi, dei libri per "quel momento dell'anno", si nasconde un racconto duro sull'indifferenza, ricalcando le orme della Piccola Fiammiferaia. Due sorelle, uno store di abeti per Natale, a metà tra sogno e cruda verità con una scrittura onirica ma asciutta che trascina fino al finale (no spoiler).
Maternità, lo spettacolo teatrale prodotto da Fanny&Alexander tratto dall'omonimo romanzo autobiografico di Sheila Heti (Sellerio) con in scena Chiara Lagani. A gennaio a Bologna, Ravenna e Lecce le ultime tappe della tournée. Se potete, andate.
Lista delle liste di dicembre
Come da tradizione, oltre alla nostra lista di consigli del mese, abbiamo raccolto per voi le liste dei libri, dei film e delle serie TV più belli del 2024 (così dice chi le ha scritte!). Spulciate!
50 Libri da regalare su Il Libraio
32 libri letti e consigliati da IlPost
I consigli dei librai per ragazzi della rivista Andersen
I libri del 2024 di Rivista Studio
I migliori film del 2024 di GQ
I migliori film del 2024 di Vanity Fair
I migliori film del 2024 di Cinematografo
I migliori film italiani usciti nel 2024 secondo Rolling Stones
I 10 migliori film usciti in Italia nel 2024 di Esquire
I 30 film di Natale più belli di sempre su Vanity Fair
Le migliori serie TV del 2024 secondo Io Donna
Le migliori serie TV del 2024 secondo Today
I 10 migliori podcast per bambini secondo Wired
11 audiolibri per bambini e ragazzi consigliati da Il Libraio
Succede a ILDA
CALL!
Nelle ultime due newsletter ci siamo dimenticate di ricordarvi che è in corso la call per la prossima edizione di APNEA! Non fate come noi e ricordatevi di ricordarvelo! La scadenza era fissata per il 5 gennaio ma vista la nostra sbadataggine la posticipiamo al 19 gennaio! E aggiungiamo qualche altro punto esclamativo per dimostrarvi quanto ci siamo rimproverate!!!
L’autore o l’autrice del romanzo scelto avrà l’occasione di essere al centro della classe di allievi editor della prossima edizione di Apnea, capitanata da Francesca de Lena: per 6 mesi si confronterà periodicamente con loro e rivedrà il testo in accordo con i loro consigli e note di editing.
Tutto il lavoro svolto durante i 6 mesi sarà per l’autore o l’autrice completamente gratuito, ma dovrà impegnarsi a rivedere e riscrivere le parti concordate rispettando le scadenze del calendario. L’obiettivo è acquisire consapevolezza autoriale, capacità narrative e, speriamo, una pubblicazione.
Vuoi editare il tuo romanzo in Apnea? Le informazioni per partecipare sono qui. Ti aspettiamo!
Postilla
Hai presente la posta del cuore?
Postilla è la posta del cuore per autori inediti. Tratterà di scrittura piuttosto che d’amore, ma per il resto la formula è la stessa: scrivi a Francesca de Lena e lei ti risponderà. Per partecipare leggi qui.
Postilla n°16
Cara Mariana,
devo dire che io ho un debole per quelle sintassi che vengono definite “sgangherate”, perché prive di costruzione armonica, un po’ sgrammaticate, naïf, zoppicanti sul piano della chiarezza. La tua mi sembra proprio così, ed è grazie a questa spontaneità disordinata che vengono fuori frasi fascinose, dal suono interessante, dalla svolta inaspettata. Facciamo qualche esempio:
I tratti del viso marcati e i capelli arricciolati è un’assonanza che in altre occasioni andrebbe risolta e che invece qui suona.
Ho avuto così spesso paura nella vita, che alla fine non la sento più, non sento quasi più nulla, e in questo crepuscolo di un giorno di pioggia, gelido e cupo, se arrivasse la morte, che tante volte ho schivato, sarebbe perfetta è “troppo” per un inizio di storia, porta già sulla scena l’opposizione vita/morte senza che neanche conosciamo ancora bene la protagonista, carica tutto su un’emozione astratta e sconosciuta e senza scopo, eppure crea una piccola poesia che non disturba, che non appare pretenziosa.
[…] anche d’inverno, quando è deserto e tutti i ricchi proprietari sono nelle loro città e in vacanza vanno a sciare o in giro per il mondo è frettolosa e traballante come descrizione, eppure si vede, si percepisce. Proprio come si vede quest’altra descrizione, più completa, ma non meno impulsiva nella costruzione:
lo costruirono venti anni fa e fece scalpore in paese, così vicino alla costa e così di lusso, nessuno prima aveva osato, ma in quegli anni tutti volevano una casa al mare e si costruiva e si ristrutturava e sembrava non bastare mai.
Dietro c’è un brutto cane piccolo, con il corpo da bulldog, grasso, e la testa affilata da volpino coi dentini aguzzi sempre di fuori, abbaierà per poi tentare di mordermi è una frase che fa una curva inaspettata e si sposta dal cane alla personaggia, dalla descrizione all’azione ipotetica e grazie a questa costruzione porta il lettore su un’altra piccola poesia, triste e vivace insieme:
Stasera lo seguo e se mi picchierà pazienza, forse prenderò un po’ di calore.
Questi esempi vogliono dimostrarti la mia totale benevolenza verso il tuo stile, e però proprio in virtù di questa benevolenza devo dirti di stare molto attenta nel manovrarlo. Ho infatti l’impressione che ci sia poca consapevolezza e davvero poca costruzione dietro questo tipo di scrittura. E senza architettare, senza essere conscia di quel che si fa, non si va molto lontano. Quelle che in un breve testo possono apparire come piccole inaspettate scintille, in un racconto compiuto, per non dire in un romanzo intero, si dimostrano continui inciampi, senza direzione certa, senza trama, senza una profondità che vada oltre la bizzarra e riuscita immagine. Per non correre questo rischio l’unica cosa da fare, quando si ha una penna spigliata, è studiare davvero come si scrivono le storie.
Ciao, buona scrittura 😊
Francesca de Lena
Galassia immaginaria
Si è concluso il primo anno di Galassia Immaginaria, il nostro gruppo di lettura e visione che nel 2024 ha trovato una nuova forma e struttura e soprattutto una nuova coppia di padrone di casa, Chiara M. Coscia e Giulia Passarini, che insieme hanno scelto e curato le proposte delle coppie del mese e hanno letto e analizzato romanzi, racconti e serie tv. Il gruppo che si è creato quest’anno è cresciuto, si è arricchito di nuove voci e nuovi spunti e consigli e di un movimento continuo e saldo che speriamo di tenere vivo anche in futuro. Per salutarci, e per invitarvi a partecipare dal prossimo anno, eccovi la nostra coppia di gennaio:
COPPIA
La storia di un matrimonio, di Andrew Sean Greer, trad. G. Oneto, Adelphi. Quarto romanzo dello scrittore americano premio Pulitzer nel 2018. Questo libro scende nelle pieghe di una relazione di coppia, più precisamente di un matrimonio i cui protagonisti credono di sapere tutto della persona che si ama, mentre si rivela pian piano quella distanza che separa quasi sempre ciascuno di noi dagli altri.
+
Mr & Mrs Smith, di Francesca Sloane e Donald Glover, su Prime. Ispirata al film del 2005, la serie ha come protagonisti due sconosciuti, John e Jane Smith, che vengono reclutati da un’organizzazione segreta per vivere sotto copertura come coppia sposata. La coppia, con le sue complessità, sarà il focus della serie.
Se ti va di partecipare all’incontro, sappi che si terrà il 20 gennaio 2025 alle 19:00. E come al solito non c’è obbligo di lettura e visione, basta solo essere curios*!
Per saperne di più su Galassia Immaginaria: trovi tutto qui. Se hai voglia di unirti al gruppo sei sempre in tempo, scrivici a ilibrideglialtri@gmail.com!
La bi-settimana editoriale
Non è un bel momento per l’editoria italiana.
Però sul sito di #ioleggoperché si dice che per il progetto questo è stato l’anno più incredibile di sempre.
Intanto la casa editrice Bollati Boringhieri presenta la sua nuova collana crime.
E su Doppiozero c’è un ritratto di Giulio Bollati.
Qui si può leggere la Nobel Lecture della scrittrice vincitrice Han Kang.
La classifica di qualità della letteratura straniera 2024 di Indiscreto.
Emilia Pérez, il film di Jacques Audiard, trionfa agli European Film Awards 2024.
Il comune di Subiaco, nel Lazio, sarà la capitale italiana del Libro 2025.
Lo scrittore franco-algerino Boualem Sansal è stato arrestato in Algeria per alcune dichiarazioni fatte durante un'intervista. L’appello dei premi Nobel per liberarlo. Sansal in Italia è pubblicato da Neri Pozza.
L’editrice di Marcos y Marcos e traduttrice Claudia Tarolo, recentemente scomparsa, viene qui ricordata da Jhumpa Lahiri e Fabio Pusterla, autori che ha tradotto e curato.
L’americanata di Chiara
“Scrivere narrativa può essere (e spesso è) considerato un atto di traduzione: dall'esperienza al linguaggio, dall'emozione alla logica, dal caos alla comprensibilità.”