Storie di trama e storie di lingua
Le storie sono storie e basta, c'è la notte degli Oscar, un'intervista agitata, ancora un consiglio di lettura per l'8 marzo, i dietro le quinte, le galassie familiari, la rassegna stampa. Maratona?
“Ci stiamo dividendo in chi predilige la trama e chi predilige la scrittura” ha detto Barbara, corsista di Apnea, mentre ci accapigliavamo tutte, bonariamente, sui romanzi da scegliere per la prossima edizione.
“E no!” ho risposto io, ferma sul punto che questa diatriba è fasulla e fa male alla letteratura, perché non c’è scrittura senza trama (tempo, ritmo, progressione) e non c’è trama senza scrittura (selezione, angolazione, immaginario). Eppure lo so che Barbara non ha tutti i torti, che esistono storie di trama e storie di lingua, che esiste un talento narrativo e un talento letterario, come ci insegna McKee, che c’è a chi piace l’avventura e a chi piace il suono, a chi piace l’azione e a chi piace il pensiero e potrei continuare all’infinito. È solo che proprio questo poter continuare all’infinito mi fa insistere sulla convinzione dell’indivisibilità degli elementi. A voler categorizzare, a voler distinguere, non ci fermeremmo mai. Lingua come? Gergale, fresca, giovanilistica, dialettale, mimetica, generazionale, alta, bassa, ruvida, provocatoria, poetica, chirurgica? Trama come? Familiare, thriller, di coppia, di azione, di investigazione, di viaggio, di esplorazione?
I testi si smontano e noi lo sappiamo bene, ma è un esercizio utile solo quando si ricompongono. Non si scrive mai di una cosa sola, non si legge mai per un solo motivo. L’avventura ha bisogno di essere ben scritta (descrizioni, dialoghi, movimenti), il suono ha bisogno di mostrarsi (percezione, rappresentazione, oggetto) e alla fine quando sceglieremo sarà perché un testo ci ha parlato e mosso allo stesso tempo, nella stessa pagina.
Francesca de Lena
Colonna sonora
Tra le tante canzoni che parlano di scelte difficili, questa resta la nostra preferita.
E a te che non importa se trama e scrittura, l’importante è leggere (e guardare) è dedicato il nostro corso in partenza!
Vieni con noi in Camera di Smontaggio! Un percorso di allenamento critico e creativo per lettori e visionari, pensato per chi ha una forte passione per le storie e desidera acuire il proprio sguardo usando come attrezzi l’unica cosa che veramente conta: i testi da leggere, le scene da osservare.
Da aprile a maggio con Francesca de Lena e Chiara M. Coscia. Scopri il programma!
Per gli iscritti a ILDA c'è lo sconto del ❤️!
Scrivici! 👉 ilibrideglialtri@gmail.com
Notiziona della settimana
Domani sera c’è la notte degli Oscar 2024.
Il Cartoon del New Yorker di un Oscar un po’ in ansia.
Le Oscar Predictions di Variety, i pronostici di Rolling Stone e quelli de ilPost.
Ma se gli Oscar sono premi alle campagne più riuscite piuttosto che ai meriti artistici, perché ci interessa chi vince? L’episodio del podcast del New Yorker Critics at Large.
In attesa di domani, gli abiti più indimenticabili del red carpet.
Lista dei nostri preferiti ai principali premi (meno pronostici, più sogni!)
Miglior film: qui ci dividiamo tra chi vorrebbe veder vincere Anatomia di una caduta o American Fiction e chi Poor Things o Killers of the Flower Moon (ma non abbiamo visto Past Lives e La zona d’interesse e comunque l’importante è che non vinca Barbie!)
Miglior attore: ci piacerebbe tanto veder salire sul palco Paul Giamatti (The Holdovers) e ancora una volta ci chiediamo come sia possibile che Leo Di Caprio non abbia ottenuto la nomination per la sua interpretazione in Killers of the Flower Moon
Miglior attrice: per la sua grandezza in Anatomia di una caduta e in La zona di interesse, Sandra Huller, dice una parte di noi; l’altra parte sarebbe contenta per Emma Stone, e pensa sia arrivato il momento anche per Carey Mulligan che regge tutto il Maestro un po’ scontato di Bradley Cooper
Miglior regia: tutti tranne Nolan, che ha fatto il film più sopravvalutato dell’anno (tranne che per le musiche, quelle sono strepitose)
Postilla, pubblicità!
Hai presente la posta del cuore?
Postilla è la posta del cuore per autori inediti. Tratterà di scrittura piuttosto che d’amore, ma per il resto la formula è la stessa: scrivi a Francesca de Lena e lei ti risponderà. Per partecipare leggi qui.
Succede a ILDA
Un gentilissimo Morgan Palmas ha chiesto a Francesca come ha cominciato a fare il suo lavoro, cos’è ILDA e cos’è United Stories Agency, cosa cambierebbe dell'editoria e tante altre cose interessanti a cui lei ha risposto con il sempreverde “basta che a fine giornata arrivi la birra”.
Magari c'è qualcosa oltre l’alcol, e potete guardarla qui 👇🏼
Ieri è stato un altro 8 marzo per tutte, e perché lo sia ancora oggi e tutti i giorni mettiamo ancora una volta qui la copertina del nuovo libro di Anarkikka, la nostra maga del disegno grafico (che privilegio!).
Dietro le quinte
Aspettando Camera di Smontaggio
Kaleidoscope è un giochino Netflix interessante in quanto tale. È una serie da guardare (in teoria) in molteplici ordini possibili, ogni episodio è indicato da un colore, tutti gli episodi possono essere visti nell'ordine che si desidera, per cui lo spettatore diventa “montatore”. La storia ruota intorno a un “colpo” e a tutta la pianificazione e l'antefatto che hanno portato a quel colpo, le battute e il ritmo urlano Tarantino ovunque, ma purtroppo il limite di Kaleidoscope è la sua stessa natura di serie in disordine: non c'è un climax vero, la tensione si risolve nell'episodio e non cresce mai a dismisura per oltrepassarlo, i personaggi non sono molto approfonditi. Ma c'è un motivo per cui è interessante. Kaleidoscope è un intero gioco dei pilota, proprio per la sua caratteristica specifica: ogni episodio può potenzialmente essere il primo, e ogni inizio può dare una diversa direzione alla storia e un diverso focus; ci sono inizi che funzionano meglio di altri, e giocando con questa serie è possibile esercitarsi a capire in che modo.
Chiara
Se parliamo di montaggio in letteratura non possiamo non parlare della premio Nobel Alice Munro, maestra della forma non solo perché maestra del racconto (che è celebrazione della forma per costituzione) ma perché maestra dell’intreccio dello spazio-tempo. Quando entri in Mobili di famiglia, quando entri in The Bear Came Over the Mountain, quando entri in Uscirne vivi o in Troppa Felicità e in tutti gli altri non sai come e da dove ne uscirai: le sue storie centrifugano in profondità ma senza impazzimento, e quando si chiudono ti accorgi di aver camminato a lungo, solo che non sei in grado di tracciarne il percorso. In camera di smontaggio impariamo come il montaggio delle scene si intrecci al montaggio delle frasi, e con Alice Munro questo è tanto evidente perché, citando la sua traduttrice italiana Susanna Basso: “le sue frasi sono irregolari per lunghezza e andamento sintattico: spolpano la grammatica e saccheggiano il lessico del quotidiano in modi ogni volta diversi. Senza geometrie, a volte brusche, a volte dolcissime, come la vita. Munro costruisce i ponteggi intorno all'edificio di ogni racconto e poi, a un giro di frase, sfila tutto e lascia il lettore, e il traduttore, davanti alla storia nuda. Nessuno lo fa come lei”.
Francesca
Appunti da Apnea
I 14 progetti selezionati della call per la prossima edizione di Apnea sono diventati 7 finalisti + 1 (bonus credito alle corsiste: Francesca non l’avrebbe scelto ma vuole fidarsi). Lunedì i loro autori saranno contattati per programmare un incontro-pitch.
Appunti da Prendila come una critica
Mentre ragioniamo su Savinio come autore del fraintendimento (leggendo Savinio si ha la sensazione di barcollare continuamente come su una barca, anche quando non si sta solcando chissà quale mare, dice Matteo) il cui linguaggio oggi verrebbe forse messo sotto accusa, gli esercizi critici e contro-critici della classe sono così belli e interessanti che hanno già suscitato interesse in giro. Noi li collezioneremo tutti e presto ve li faremo leggere.
Galassia immaginaria
Possiamo annunciare la coppia vincente di Galassia Immaginaria di marzo!
Parola chiave: Famiglia
Libro: La famiglia di Sara Mesa, trad. E. Tramontin, La Nuova Frontiera
Serie TV: Una famiglia quasi normale di Per Hanefjord su Netflix
Incontro: martedì 26 marzo, alle ore 19:00
Per saperne di più: trovi tutto qui.
Se hai voglia di partecipare sei sempre in tempo, scrivici a ilibrideglialtri@gmail.com!
La settimana editoriale
È uscito Dune 2, ed è già uno strabiliante successo al botteghino. Paolo Armelli su Wired.
Ve l’abbiamo detto che domani è la notte degli Oscar? Qui trovate i film candidati che non avete ancora visto.
E qui trovate i libri da cui sono stati tratti alcuni dei film.
“Sbarbaro non era un uomo appartato e ruvido, ma viveva in un suo mondo al quale era estraneo l’ambiente letterario che contava perché essenzialmente egli scriveva per il piacere di scrivere per se stesso.” Un ritratto di Camillo Sbarbaro su Pangea.
La vita, i libri e le grandi bevute di Charles Bukowski.
Come si sceglie, da adulti, un libro per bambini.
Il capolavoro cyberpunk di William Gibson, Neuromante, diventerà una serie tv. Se ne parla su Rivista Studio.
Sempre su Rivista Studio, e sempre a proposito di serie tv: dopo aver raggiunto l’apice del successo con Girls negli anni’10, Lena Dunham torna con Too Much.
A Hong Kong (di cui abbiamo tanto parlato durante lo scorso incontro di Galassia Immaginaria) il distretto culturale di West Kowloon è a corto di fondi. Un articolo di Giulia Giaume su Artribune.
L’americanata di Chiara
“Mi chiedo perché non abbia mai utilizzato la mia capacità di rallentare il tempo e perché, nel romanzo anglofono, sia una cosa rara che qualcuno lo faccia, che qualcuno faccia in modo che il tempo passi molto, molto, molto lentamente in un libro. Mi sono trasferito in Francia, leggo romanzi francesi in francese tutto il giorno, tutti i giorni, e questa è la cosa che mi colpisce di più: vanno molto più lentamente. Il tempo si ferma. La posizione del libro nel tempo è completamente diversa.”
Da The Yale Review, “The novelist on the “feminine non-state of non-being. Interview with Rachel Cusk”, di Merve Emre, trad. Chiara M. Coscia
https://yalereview.org/article/rachel-cusk-interview
Appuntamenti
Bergamo film meeting, dal 9 al 17 marzo a Bergamo.
Il 16 marzo a Milano torna il Festival del Romance Italiano.
Dal 16 al 30 marzo a Pordenone c’è Dedica Festival.
Sondaggiamoci!
Maratoneti, i fantasmi delle newsletter passate.
Ci vediamo sabato 16 marzo.
Nel frattempo, seguiteci su Facebook e Instagram, e iscrivetevi a Galassia Immaginaria!