Non è che stiamo amando troppo le serie tv?
(Se vi va, leggete questa newsletter ascoltando il brano di David Byrne, tratto dalla colonna sonora di The Bear, ep. 7)
Sono contraria all'immedesimazione in letteratura, nel cinema e nelle arti, e so che questa posizione può sembrare estrema o snob – “in fondo leggiamo storie per vivere altre vite o per riconoscere la nostra”, mi sento sussurrare all'orecchio mentre scrivo – ma ho un motivo molto serio e meditato a sostegno della mia contrarietà: provo profonda ammirazione nei confronti di chi sa immaginare e comporre, e l’atto dell’immedesimazione non tiene abbastanza conto del lavoro enorme che c’è dietro una costruzione artistica.
Ho visto The Bear, la serie tv ambientata nella cucina di un locale fastfood prima e wannabe stellato poi, e ne penso cose buone riguardo alla colonna sonora, al cast, al suono, alla scenografia claustrofobica degli interni (e all’estetica degli esterni nella seconda stagione), alla regia con le sue carrellate, e cose meno buone riguardo alla scrittura dei personaggi, che invece è ciò che più di tutto sento elogiare, soprattutto a proposito della puntata 6.
Beninteso ogni posizione è legittima, se non fosse che i motivi mi appaiono poco solidi e poco onesti. “Chiunque abbia una famiglia può riconoscersi in un Natale così!”, “Con la puntata 6 di The Bear ci sentiamo tutti a casa!”, ecc. Be’, no. Non abbiamo tutti famiglie così, non viviamo Natali così. La ricerca forzata di immedesimazione svilisce il lavoro di rappresentazione – che nello specifico di quella puntata non è neanche troppo originale, è anzi già visto nella sua tragicità sopra le righe, e nel caso di altri momenti più riusciti di The Bear (la trasformazione di Richie nella puntata 7) offusca la coraggiosa sperimentazione di iperbole del minimalismo e irreale amplificazione della messinscena che hanno messo in campo, qualsiasi cosa si pensi del risultato. Amare meno le serie tv, guardarle meglio.
Francesca
Luca tra le righe
Nel mio mondo-scrittura creare un romanzo equivale ad aprire una porta segreta verso mondi interiori inesplorati. Lo vivo come un'avventura, e ogni parola rappresenta un passo nell'ignoto. Dunque che dire del consiglio 'Scrivi solo di ciò che conosci!'? Io abbraccio l'incognita e scrivo solo di ciò che non conosco. 📚✨
La notiziona della settimana
Domani mattina, domenica 1° ottobre, si terranno a Bologna gli Stati generali dell’immaginazione. Evento curato da Massimo Carlotto e Patrick Fogli in cui scrittori, sceneggiatori, lavoratori editoriali e lettori discuteranno di dove sta andando il lavoro della costruzione di storie. Tra fiction, no fiction, autofiction e generi letterari. Interventi dalle 10 alle 16, poi discussione aperta a tutti. Qui trovate i particolari e la scaletta dell’evento. Gli Stati generali sono un evento libero e gratuito.
(E ci trovate Francesca e Luca ad ascoltare curiosi)
Succede a ILDA
Quando si parla di scrittura vengono sempre fuori parole come ispirazione o immaginazione, ma anche personaggi, descrizioni, focalizzazioni, dialoghi. Poche volte viene fuori la parola più difficile: trama. Sulla trama cala il silenzio perché costruirla sembra una fatica pazzesca e allora meglio glissare. Ma la trama è invece un'avventura meravigliosa e ipotesi di romanzo è la scuola di scrittura che fa per te se non vuoi più far finta di niente, se vuoi prendere la scrittura sul serio e scrivere finalmente la tua storia.
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🌊Per fare editing non ci sono teorie codificate e manuali da seguire, c'è talento, tecnica e tanta esperienza sul campo. L'editing non si pensa, si fa. Apnea è un’immersione in una formazione concreta: imparare l'editing facendolo su un romanzo vero, da pubblicare.
🤿I romanzi di Apnea sono usciti con minimum fax, Einaudi, effequ, Giunti: lo abbiamo fatto, lo faremo ancora. Vuoi lavorare alla nascita della prossima storia?
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Programma qui, iscrizioni aperte fino al 20 ottobre.
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Il manoscritto scelto per l’ottava edizione di Apnea è:
Per ora non diremo niente sulla storia, sulla scrittura e sull’autrice che, però, se siete curiosi, potete cominciare a conoscere qui (e vedrete che vi incuriosirà).
Lista di letture, visioni e ascolti
consigli di Francesca
TV therapy, podcast di Alessia Romanazzi, psicologa, e Giorgia Romanazzi, specializzata in linguaggi mediali. Come capire emozioni nascoste in maniera più divertente e meno dispendiosa di stendersi sul lettino dello psicoterapeuta. Ogni puntata sviscera una serie tv e un’emozione corrispondente (la mia preferita: Yellowjacket + disgusto, perché si cita anche Il valore affettivo di Nicoletta Verna ❤️)
Carrie, romanzo di Stephen King che tutti avrete già letto ma io no: una sperimentazione formale che nel 2023 potrebbe apparire un po’ acerba (stralci di giornale, testimonianze) e invece proprio no: come entra ed esce dalla focalizzazione dei diversi personaggi King nessuno mai.
La persona peggiore al mondo, film di Joachim Trier romantico e ben recitato, con un paio di trovate davvero originali nella rappresentazione dell’infatuazione e della scelta d’amore, che ha però il difetto di voler anche, boh, “far riflettere”?, e quindi finire senza coronamento d’amore: peccato mortale per le commedie romantiche.
Il Mestiere, profilo IG e newsletter settimanale sulle arti. Un nuovo numero di una sola pagina ogni giovedì con 9 link di notizie creative.
consigli di Chiara
Evil, di Robert e Michelle King. Godibilissima serie horror-procedurale: una psicologa forense e un seminarista indagano su casi di possessioni demoniache e apparenti miracoli. Raffinato il lavoro di intreccio tra trama verticale e orizzontale.
La realtà non è come ci appare, di Carlo Rovelli. Audiolibro su tempo, spazio, materia, eventi quantistici letto dal grande fisico. Rimette tutto in prospettiva.
Io Capitano, di Matteo Garrone, che fatico a commentare in maniera distaccata, posso solo dire che è un film che secondo me va visto, così come va ascoltato il nuovo podcast di Luca Misculin, 10 risposte sui Migranti.
consigli di Beatrice
Riprendendo Francesca cito Lo sguardo di Satana - Carrie, il remake di Kimberly Peirce. Ero partita con mille pregiudizi (e infatti, non che superi l’opera di Brian De Palma) ma non mi è dispiaciuto affatto, perché in qualche modo non pretende di emularla.
Il volto del male. Storie di efferati assassini, scritto e letto da Stefano Nazzi, una raccolta di dieci storie inquietanti narrate da chi le ha ricostruite. Si parte dalla vita degli assassini, dall’infanzia e dalla famiglia, ma senza per questo cercare giustificazione per la loro ferocia.
La mia prediletta, serie tv creata da Isabel Kleefeld e Julian Pörksen, e basata sul romanzo di Romy Hausman. Senza infamia e senza lode, le puntate mirano a tenere sulle spine lo spettatore non riuscendoci fino in fondo.
consigli di Primavera
Queen & Slim, di Melina Matsoukas. Un film scritto (benissimo) dalla grandiosa (non tengo a bada gli entusiasmi quando si parla di lei) Lena Waithe, diretto e prodotto senza alcun “appunto o nota da parte di persone bianche”, come l’autrice ha affermato. Una storia d’amore inaspettata, struggente, narrata in forma poeticissima e brutale.
Swarm, serie TV di Donald Glover, che qui va ancora più a fondo: come Atlanta, ma più disturbante, perché la satira che distorce tutto sotto una lente horror-mostruosa prevale sull’ironia in quest’opera che, finalmente, sa parlare del rapporto morboso con i social media e con la celebrità.
Pentesilea, testo teatrale di Heinrich von Kleist, (traduzione di Enrico Filippini). Per restare in tema amori tragici e simili ossessioni, un altro ritorno ai classici per motivi lavorativi, con un obiettivo: provare a coglierne il nucleo drammaturgico e rilavorarne la lingua.
La settimana editoriale
Hanif e Sachin Kureishi, Nicola Lagioia e Peter Cameron sono i protagonisti di Ma(n)chine Learning, l’Annual Report Pirelli 2022 in cui i 4 autori e una chat di intelligenza generativa ragionano sulla capacità di umano e macchina di imparare dai propri errori.
Su Cattedrale Rossella Milone intervista Susanna Basso, storica traduttrice di Alice Munro, a proposito della Premio Nobel e della forma racconto.
È al cinema Le mie poesie non cambieranno il mondo, documentario su Patrizia Cavalli scritto da Annalena Benini e Francesco Piccolo.
Su Wired un’intervista a Wes Anderson, che da questa settimana è in sala con Asteroid City.
Com'è fatta una scrittrice? Intervista a Bernardine Evaristo, di Irene Graziosi.
“L’attenzione si riversava, quindi, nella forza evocativa dei soggetti rappresentanti ma anche nel modo in cui le immagini sono disposte: la logica dell’atlante di Goldin è quella del montaggio, che è interessata alle relazioni più che alle sostanze.” Un bel profilo della fotografa Nan Goldin, scritto da Elvira del Guercio, su Il Tascabile.
L’americanata di Chiara
“Ho iniziato a scrivere questo saggio mettendone da parte un altro. Il mio appartamento è pieno di libri che non ho letto e di altri che ho letto così tanto tempo fa che ricordo a malapena. Quando scrivo qualcosa, sono spesso tentato a scegliere un libro che non abbia nulla a che fare con il mio argomento. Ho sempre desiderato leggerlo, penso, sfogliando pigramente le pagine, con gli occhi fissi su una o due frasi vaganti. Forse mi darà una nuova idea. In questo momento di lieve allucinazione, sono distratto.”
Da The Paris Review
“In this essay I will: on distraction” David Schurman Wallace, traduzione di Chiara M. Coscia
https://www.theparisreview.org/blog/2023/08/23/in-this-essay-i-will-on-distraction/
Appuntamenti e opportunità
Ve l’abbiamo già detto che il 1° ottobre a Bologna ci sono gli Stati Generali dell’Immaginazione? Ve lo diciamo di nuovo!
Alcune posizioni aperte in editoria
Fino al 1° ottobre, c’è il festival MULTI a Roma.
Dal 5 all’8 ottobre, a Napoli, c’è il Campania Libri Festival.
A Genova, dal 6 all’8 ottobre torna il Book Pride.
Dal 7 all’8 ottobre, a Susegana (Treviso) il Pianeta Terra Festival.
Sondaggiamoci!
Snob, i fantasmi delle newsletter passate.
Ci vediamo sabato 7 ottobre.
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