Meno originalità e più origine, nella scrittura
La lotta ai cliché ci porta fuori strada, cadaveri in acqua e dove trovarli, per Apnea parlano le recensioni che riceve, gli orsi di galassia immaginaria, rassegna stampa. Ci piacciono le interviste?
È ironico quanto la lotta ai cliché sia diventata essa stessa un cliché. In maniera troppo semplicistica ormai giudichiamo l’uso di immagini, situazioni o meccanismi un po’ triti come principali colpevoli della mancanza di autenticità nella narrativa.
C’è questo detective alcolista che viene svegliato dal trillo del telefono. Lo maledice, ma quando vede che sono le undici del mattino, risponde. Hanno trovato il cadavere di una ragazza assassinata (sorpresa!) in un canale.
Siamo scrittori a modo e quindi reagiamo all’abuso di immagini scontate inseguendo l’originalità: eppure, mai fu fatto errore più grande. Quello che uccide davvero l’autenticità autoriale è scrivere qualcosa dal sapore freschissimo che però rincorre l’immaginario altrui, un immaginario che reputiamo affascinante solo perché apparentemente nuovo e attuale.
Arrivando trafelata al funerale già iniziato, una scienziata si unisce alla sua migliore amica e collega. Sono entrambe devastate dal dolore per la morte della loro mentore, suicidatasi in circostanze misteriose. Recentemente, molti dei loro amici e colleghi sono morti in modo simile. In più lei si è appena lasciata con l’amore della sua vita e l’azienda che ha fondato e per la quale ha lavorato negli ultimi dieci anni è a un passo cruciale tra sopravvivenza e fallimento. La scienziata è arrivata in ritardo al funerale perché di recente soffre di importanti allucinazioni, e si è dunque prima fatta visitare da un neurologo. Mentre l'omelia procede, la sua amica (particolarmente preoccupata) le bisbiglia: "Cosa ha detto il dottore?". La scienziata, scandalizzata perché l’amica ha supposto che un importante neurologo fosse un uomo e non una donna, risponde a voce alta: "Non era un lui, era una lei!".
Credo che tra le due scene quella che rovini l’autenticità autoriale sia la seconda. Perché, se è pur vero che ci sono più cadaveri di ragazze assassinate in narrativa che corsi d’acqua in cui possano essere abbandonate, l’uso consapevole e non dozzinale di questa situazione tipica del crime può ancora essere veicolo di significati autentici.
La seconda, invece, sotto le mentite spoglie dell’immagine “nuova” non sarà mai autentica, perché correre dietro l’argomento del momento senza viverlo non lo è mai. Quando la ricerca di una buona storia e una buona scena diventa una passata di trucco, è un imbroglio ai danni dei lettori, ritenuti sempliciotti.
Come per effetto di una maledizione reazionaria la scena che doveva apparire avanguardia si rivela retroguardia e si mostra per quello che è: uso pretestuoso e modaiolo di un argomento molto lontano da chi ha scritto quella scena; effetto di cui la ragazza nel canale o il detective alcolista non rischiano di soffrire, o almeno non per forza, perché sono in maniera consensuale e trasparente dei topoi o al peggio dei cliché dichiarati, in ogni caso non trucchetti rifilati al lettore inconsapevole come roba freschissima.
Scrivi dall’interno verso l’esterno e non viceversa, ci urla Mckee nel suo Story. Questo non significa certo che prima di abbozzare una scena come quella appena descritta della serie Il problema dei tre corpi bisogna avere amici morti suicidi e strane allucinazioni davanti agli occhi, ma che bisognerebbe usare un’immagine o un argomento, nel caso specifico la battaglia sulla parità di genere, solo se li si considera qualcosa di serio. Solo dopo averli masticati, digeriti e fatti propri.
Il punto focale della narrativa non è l’originalità di ciò che scriviamo, ma l’origine, la fonte primaria: noi stessi.
Luca Mercadante
Colonna sonora
Questo pezzo qui, colonna sonora di quella serie tv con la ragazza ritrovata in acqua più famosa di tutte.
«Certi cacciatori di anatre nel West Virginia hanno trovato un cadavere nell'Elk River, verso l'alba. In una situazione tipo Buffalo Bill. Lo stanno portando via. E molto importante, e Jack non ha intenzione di rimanere ad aspettare i dettagli.» Brigham si fermò alla porta dell'ala C. «Ha bisogno di qualcuno che sappia prendere le impronte a un cadavere rimasto a lungo in acqua, tra le altre cose. Tu lavorerai in laboratorio... lo sai fare, vero?»
Il silenzio degli innocenti, Thomas Harris, traduzione di Roberta Rambelli, Mondadori
Lista di 10 cadaveri ritrovati in acqua
The killing, Apple tv
Maigret e il corpo senza testa, Georges Simenon, trad di Margherita Belardetti, Adelphi
Pulvis et Umbra, Antonio Manzini, Sellerio
La ragazza del lago, Netflix
In Dreams, Amazon
Bodkin, Netflix
Morte di una sirena, Rydhal & Kazinski, trad di Eva Kampmann, Neri Pozza
L’invasione, Paolo Piccirillo, Fandango
Il giro di boa, Andrea Camilleri, Sellerio
Deadloach, Prime Video
Succede a ILDA
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Galassia immaginaria
Era stata data per certa la sua uscita a fine mese e invece la nuova data ufficiale, per ora, del rilascio della terza stagione di The Bear è il 14 agosto. Saremo tutti cotti dall’estate, ma noi di Galassia avremo comunque fresco fresco il nostro rewatch. Qui intanto trovate un bell’articolo sull’attualità del romanzo che abbiamo scelto (in inglese).
Ricapitolando: coppia del mese:
ORSI
Orso di Marian Engel, trad. V. Raimo, La nuova frontiera
+
The Bear,(rewatch in attesa dell’uscita della nuova stagione!), di Christopher Storer, Disney +
L’incontro è fissato per martedì 25 giugno alle 19:00 e sarà il nostro ultimo prima dell’estate: ricominceremo a settembre. Venite a salutarci!
Si partecipa scrivendo a ilibrideglialtri@gmail.com E per saperne di più: qui.
La settimana editoriale
Nasce wunderkammer, il Festival letterario della casa editrice Neri Pozza. Dal 27 al 29 settembre a Verona.
Una settimana fa (la scorsa newsletter era già chiusa) è morto Attilio Cassinelli, in arte Attilio, illustratore per bambini.
Paperino è un’altra cosa. Analisi di un personaggio disneyano unico. Su Fumettologica.
“Ogni giorno, per ore, il docente sta di fronte a provocazioni, obiezioni, si sforza di esercitare empatia, di trovare soluzioni a problemi che non poteva prevedere e che non hanno una procedura di gestione; non c’è una guida da seguire, né ordini a cui obbedire. Si improvvisa sul filo del rasoio, almeno fin quando non ci si sia ancora fatti le ossa sul campo. Abbiamo pianto tutti almeno una volta, sopraffatti dal carico.” Un bellissimo articolo di Gemma Romano sugli insegnanti come le anatre del Central Park.
Dice Marco Lodoli che ormai la letteratura italiana è un mondo felpato.
E Antonio Franchini che sfida a trovare nelle classifiche più di quattro libri, tra italiani e stranieri, che possano dirsi puramente letterari. (Ma non lo dice con il tono da Signora mia che schifo che gli è stato attribuito sui social).
Intervista alla poeta Laura Pugno.
Intervista allo scrittore islandese Jón Kalman Stefánsson.
Intervista a Domenico Starnone su Snaporaz (solo per abbonati).
Intervista alla scrittrice Catherine Lacey.
Intervista a ZeroCalcare di Luca Sofri in un podcast.
Intervista al traduttore inglese di Michele Mari.
I film italiani più belli dell'anno, fin qui, secondo Rolling Stones.
In uscita una miniserie su Trust di Hernan Diaz. E la dirigerà Todd Haynes per HBO.
L’americanata di Chiara
“Porsi domande senza risposta è senza dubbio ciò che si prova scrivendo un romanzo. La curiosità è la mia guida più affidabile, forse la mia unica guida affidabile. Quando mi siedo davanti a una pagina bianca: scrivo per scoprire cosa penso. Se non fosse così, se avessi già capito tutto, la storia stessa sembrerebbe senza respiro, artificiale.”
Da Electric Literature, “Clare Sestanovich Writes from the Unanswered, the Uncertain, and the Unknown”, di Kyla D. Walker, trad. Chiara M. Coscia
https://electricliterature.com/clare-sestanovich-interview-novel-ask-me-again/
Appuntamenti
Dal 20 al 24 giugno torna a Taormina la 14esima edizione di Taobuk.
Dal 21 al 23 giugno a Crema c’è la sesta edizione di Inchiostro
Dal 27 al 29 giugno c’è Orbetello Book Prize
Sondaggiamoci!
Ci vediamo sabato 22 giugno.
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