Il nome di una storia è tutto, o invece no
Maledetti titoli, la realtà è già un referendum di cittadinanza, ecco il nuovo romanzo di Apnea!, consigli di settembre, galassia di ottobre, americanata, rassegna stampa. Il Proust che vorresti?
In principio questa introduzione avrebbe dovuto convincervi del fatto che un nome è tutto. Ne avevo appena scelto uno per un progetto importantissimo che mi sta prendendo tutta la (poca) capacità inventiva che ho, ed ero molto gasata. Intanto ragionavo sul titolo da scegliere per il nuovo romanzo di L. e mi dicevo che se avessi trovato quello giusto, evocativo e luminoso e lampante e misterioso e tutto quello che un buon titolo può essere, non ci sarebbe stato bisogno di nient’altro per convincere i lettori a leggerlo, o quasi.
“D’improvviso ho visto tutto”, ho detto a B. con la quale stiamo perdendo le notti dietro a quel progetto che dicevo. Eravamo ancora dubbiose su diverse cose, la forma, l’investimento, le proposte, ma dare un nome alla cartella Drive che fino a quel momento si era chiamata “cosa da fare” aveva reso tutto chiaro e visibile e così vero da sembrare già fatto, già realtà.
Un nome è tutto perché racchiude le intenzioni, i toni, gli immaginari, gli stili, le personalità. Io per esempio non sarei mai un nome “simpatico”, come potrei, detesto già solo quei finali da bio degni anni ‘10 “ama la settimana enigmistica e mangia troppa cioccolata” (?). Non potrei neanche essere un nome serioso, dietro il quale intravedersi “questo progetto è frutto di lunga e dettagliata opera di ingegno (blabla)”.
E il nome che avevo trovato credevo mi rispecchiasse tantissimo. Tutto si stava collegando: avrò anche il titolo per il romanzo, mi dicevo, basta pensarci un po’ e boom, arriverà, e poi non si dovrà far altro che scriverlo di qua e di là: senti come suona, come fai a resistergli? Un nome incanta, un nome parla, un nome è tutto: ho trovato il trucco che racchiude 10 anni di lavoro con le parole.
E invece no. Il progetto ora ha sì questo nome bellissimo ma non riesce comunque a fare gli altri passi, anzi al momento è un po’ fermo, io sono delusa, non so più come indossarlo, non so bene cosa farci. Il romanzo è compiuto, perfetto, impaginato e copertinato ma senza titolo giusto: all’autore non viene in mente, a me neanche, all’editore pare di sì ma su noi non fa presa. Ansia e terrore: come si fa ad avere in mano romanzi bellissimi ma con titoli medi, mosci, dimenticabili? Non si può, non si può assolutamente. Avranno vita breve! Saranno superati dagli altri! Moriremo tutti!
Cerco in rete i titoli dei romanzi che hanno fatto tanta fortuna nel genere di quello di L., chissà che fuochi d’artificio, penso, e invece aspetta un attimo, neanche quelli erano scintillanti. Anzi alcuni davvero bruttini, strani, complicati, oppure didascalici. E nonostante ciò, lettori a cascata. Dunque niente, ribaltone, finita la scuffia per il nome, conclusa la due giorni in cui credevo di avere in pugno l’intero mestiere, adesso so che un titolo non è niente. Oppure dài, senza esagerare: un titolo è solo un titolo, un nome è solo un nome.
Tristemente, ancora una volta tutto sta insieme pezzo per pezzo: e quel che funziona non può trascinarsi dietro quel che no, e il progetto dal nome maestoso occorre che della stessa maestosità si riempia, e i romanzi bellissimi che muoiono dalla voglia di affacciarsi al mondo potrebbero chiamarsi male o, peggio, benino e da questo potrebbero essere segnati, oppure no. Può capitare, capiterà, non capiterà.
Francesca de Lena
Colonna sonora
Ovviamente questa questione dei nomi non poteva non farci pensare a questa canzone!
Notiziona della settimana
Nel giro di pochissimi giorni il Referendum di Cittadinanza ha raggiunto la soglia delle 500.000 firme richieste per poter indire il voto referendario, grazie a una mobilitazione collettiva senza precedenti (ma sempre meglio aggiungere la vostra firma, se ancora non l’avete fatto!)
“Grazie a questo referendum verranno ridotti da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter avanzare la domanda di cittadinanza italiana che, una volta ottenuta, sarebbe automaticamente trasmessa ai propri figli e alle proprie figlie minorenni. Questa semplice modifica rappresenterebbe una conquista decisiva per la vita di molti cittadini di origine straniera (secondo le stime si tratterebbe di circa 2.500.000 persone) che, in questo Paese, non solo nascono e crescono, ma da anni vi abitano, lavorano e contribuiscono alla sua crescita.”
Se la notiziona vi sembra politica e non letteraria, non lo è: di seguito una lista che chiameremo “dato di realtà” e che speriamo aiuti tutti noi, o chi tra noi ne ha ancora bisogno, ad accorgersi anche in campo editoriale di quel che c’è già. Basta guardarlo.
Libri di editori italiani scritti in italiano da autori italiani di origine altra
Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio di Amara Lakhous, E/O
Cassandra a Mogadiscio di Igiaba Scego, Bompiani
L’unica persona nera nella stanza di Nadeesha Uyangoda, 66thand2nd
La breve vita di Lukas Santana di Elvira Dones, La nave di Teseo
Ladri di denti di Djara Kan, People Pub
Il corpo nero di Anna Maria Gehnyei, Fandango
Cicatrice sulla tela di Asmae Dachan, Castelvecchi
Le stazioni della luna Ubah Cristina Ali Farah, 66thand2nd
Tutta intera di Espérance Hakuzwimana, Einaudi
Salam, maman di Hamid Ziarati, Einaudi
Hijra di Saif ur Rehman Raja, Fandango
Male a Est di Andreea Simionel, Italo Svevo
Storia di mia vita di Janek Gorczyca, Sellerio
Dal tuo terrazzo si vede casa mia di Elvis Malaj, Racconti edizioni
Divorzio di velluto di Jana Karšaiová, Feltrinelli
Volevo essere Madame Bovary di Anilda Ibrahimi, Einaudi
La buona condotta di Elvira Mujcic, Crocetti editore
Lettera di una madre afrodiscendente alla scuola italiana. Per un’educazione decoloniale, antirazzista e intersezionale di Marilena Umuhoza Delli, People
Addio, a domani di Sabrina Efionayi, Einaudi
Tangerinn di Emanuela Anechoum, E/O
Tre vivi, tre morti di Ruska Jorjoliani, Voland
Verde Eldorado di Adrián N. Bravi, Nutrimenti
La signora Meraviglia di Saba Anglana, Sellerio
(la lista sarebbe lunghissima e non possiamo continuare per sempre, ma lasciamo qui due link utili: breve articolo dal Multi, Museo Multimediale della Lingua Italiana e la Banca dati degli Scrittori Immigrati in Lingua Italiana e della Letteratura Italiana della Migrazione Mondiale.)
Succede a ILDA
🌊 In Apnea abbiamo scelto il nuovo romanzo!🤿
In una scuola di lettura e editing quel che si fa è prima di tutto, e naturalmente, leggere tantissimo. Leggere, analizzare, criticare, interpretare. Scovare perle e scomporne la bellezza allo scopo di impararne la costruzione, imitarne la scintilla.
Leggere i libri degli altri è una pratica che ha bisogno di estrema passione, così che il proprio scopo coincida con quello degli autori. La passione è uno strumento che va allenato e governato e non lo si può fare adagiandosi sulla solo teoria.
L’editing non si pensa, si fa. E noi lo faremo in diverse occasioni, esercitandoci su testi e bozze varie, ma soprattutto sul romanzo scelto come protagonista di quest’anno:
Il titolo di lavorazione è Animali fantasmi e l’autore è Marco Amici.
Si tratta di una storia nera, di relazioni ambigue e macchiate attorno a una scomparsa. C’è uno sguardo critico sulle istituzioni che dovrebbero proteggere: famiglia, stampa, polizia, c’è la necessità vitale per alcuni di trovare dei perché, per altri di non farsi sopraffare dalla vita.
La scelta è stata durissima, perché il livello delle candidature era molto alto. (Per questo abbiamo deciso di occuparci anche di altre storie dal grande potenziale, in modi nuovi di cui vi daremo notizia alla prossima newsletter.)
Tutto il lavoro di selezione è stato fatto assieme alla classe della scorsa edizione di Apnea: quando in Apnea c’è entusiasmo e voglia di fare, la pratica e l’esperienza non si fermano con la fine del corso ma si collabora ancora a lungo ;)
I romanzi di Apnea sono finora usciti con minimum fax, Einaudi, effequ, Giunti; quello della scorsa edizione uscirà nel 2025 per una delle più grandi case editrici italiane. Lo abbiamo fatto, lo faremo ancora.
Vuoi lavorare con Francesca de Lena al romanzo Animali fantasmi? Scopri il programma completo e vieni in Apnea!
👇Apnea è un’esperienza come nessun’altra, lo dice chi l’ha fatta:
Per informazioni e iscrizioni: ilibrideglialtri@gmail.com
Lista di letture, visioni e ascolti
consigli di Francesca
Ricordami così di Bret Anthony Johnston, traduzione di Federica Aceto, Einaudi Stile Libero. Letto in agosto per pura e semplice passione, me lo sono ritrovato a fare da bibbia per il prossimo lavoro sul romanzo di Apnea, che gli somiglia - e forse non è un caso, forse nella scelta finale mi ha guidato aver letto questo libro qui, che non si stacca più di dosso. Justin mancava da casa da quattro anni, nessuno aveva saputo più niente di lui. Poi una telefonata della polizia rimette in circolo le vite congelate di padre, madre e fratello minore. Romanzo del non detto, capace di creare colpi di scena senza mai nominare traumi e dolori, indaga in luoghi della psicologia dei personaggi così inabissati che ci si chiede come cavolo abbia fatto l’autore ad andare fin laggiù. E a portartici.
Mr and Mrs Smith, serie tv di Donald Glover e Francesca Sloane, su Prime Video. Remake del dimenticabile film con Brad Pitt e Angelina Jolie in cui la prima cosa a funzionare benissimo, al contrario del film, è il feeling tra i due protagonisti. Non un dettaglio, visto che la serie segue la traccia della spy story ma per parlare al pubblico di rapporto di coppia, individuandone gli assetti contemporanei senza paternali e didascalie, con estetica e profondità insieme, con ritmo ed ellissi, facendo ridere, facendo appassionare. E, ciliegina sulla torta, costruendo un finale che sia allo stesso tempo il più cliffhanger dei cliffhanger ma senza la furbizia di lasciare lo spettatore insoddisfatto, orfano di senso. Il senso c'è, il finale c'è, anche se non c'è.
Il signore e la signora Smith, film di Alfred Hitchcock da cui tutto nacque. Da rivedere perché un Hitchcock non fa mai male, per le scene iconiche come quella della coppia che dopo ogni litigio diventa ostaggio di sé stessa chiudendosi in camera da letto per giorni interi finché non arriva la pace, o di Robert Montgomery che per far ingelosire la moglie finge di parlare all’orecchio di un’inconsapevole estranea. Divertente, raffinato, girato da dio. Sempre su Prime Video.
consigli di Chiara
Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe, di Grady Hendrix, trad. Rosa Prencipe, Mondadori. Stagione perfetta per un bell’horror. Grady Hendrix riesce ad animare con eleganza e ironia la storia di un gruppo di casalinghe appassionate di true crime che si ritrovano ad affrontare l’arrivo di un vampiro nella quieta cittadina di Mt Pleasant, e lo fa con umorismo, intelligenza, sensualità e attenzione per le dinamiche di potere tra i personaggi. Una goduria, se non vi impressionano le scene splatter.
Headlong: Surviving Y2K, podcast di Dan Taberski (in inglese) che ho scoperto per caso e che mi ha risucchiata. L’autore racconta il senso di apocalisse imminente del passaggio dal 1999 al 2000, quando ci si aspettava che succedessero cose assurde come il Millennium Bug, la Seconda Venuta o una calamità naturale. L’autore esplora il livello di escalation di paranoia in attesa di un evento catastrofico. Scritto e costruito con un livello altissimo di gestione del ritmo narrativo, so che è un ottimo podcast perché in effetti non me ne frega niente dell’argomento, non ricordo di aver vissuto nessun livello di paranoia in quel periodo, eppure sono rapita!
Beetlejuice, di Tim Burton. Perché tra le varie ragioni per andare a vedere il sequel appena uscito al cinema, quella migliore mi sembra che abbiamo tutti* un’occasione buona per fare un rewatch (o per recuperare!) del film originale. Un gioiellino!
consigli di Giulia
Purgatorio, di Tomás Eloy Martínez, edizioni Sur, traduzione di Francesca Lazzarato. “Simón Cardoso era morto da trent’anni quando Emilia Dupuy, sua moglie, lo incontrò all’ora di pranzo nella saletta riservata di Trudy Tuesday”. È bastato questo incipit a farmi entrare in questa che potrei definire una storia d’amore quanto una storia di fantasmi, una spy story un romanzo che tiene in equilibrio perfetto verità e illusione e al tempo stesso ricostruisce una realtà terribile come quella dei desaparecidos. Una delle scoperte più belle della mia estate e un piccolo gioiello della letteratura argentina.
La trama alternativa, di Giusi Palomba, minimum fax, audiolibro letto da Alice Pagotto. Ho corteggiato questo libro per diverso tempo prima di convincermi a iniziare ad ascoltarlo in audiolibro dietro consiglio di un’amica. È un libro importante con uno sguardo inedito e molto sentito sul tema della violenza di genere, sulla narrazione intorno alla giustizia, sulla violenza come questione tutt’altro che privata e sulla possibilità di ripensare la pena come una sorta di riparazione sociale e collettiva.
Tenements, Towers & Trash: An Unconventional Illustrated History of New York City, di Julia Wertz. Julia Wertz è un’illustratrice e fumettista americana tradotta da noi con un paio di libri per Eris Edizioni, ma questo monumentale volume su New York esiste al momento solo in inglese. Si tratta di un vero e proprio percorso per la New York meno conosciuta e patinata, costruito sul cambiamento della città in un confronto continuo fra come appariva un tempo e come appare oggi. Il tutto con illustrazioni dei luoghi a doppia pagina, “ieri” e “oggi”, inframmezzate dal racconto della loro storia, rigorosamente a fumetti. Meraviglioso e potenzialmente infinito nei dettagli.
consigli di Luca
Kevin Can F**k Himself su Prime Video è un bel cazzotto al patriarcato confezionato con risate finte: Allison, la classica mogliettina responsabile alla Marge Simpson, si sveglia dal suo incubo technicolor e ci trascina in un mondo, e una messinscena, a tinte fosche; un viaggio schizofrenico tra il salotto lucido di una sitcom e il retrobottega arrugginito della realtà del drama.
Pluto di Naoki Urasawa su Netflix. Un robot detective insegue un killer che ha preso di mira le migliori intelligenze artificiali. Tra distopia e ucronia dove lamiere piangono lacrime vere e l’umanità si specchia negli occhi di silicio dei suoi figli artificiali; un noir cibernetico che danza sul filo tra Asimov e Blade Runner, interrogando la nostra coscienza mentre macchine sensibili cercano la propria, in un mondo di carne e metallo.
L'amore è cieco di Boris Vian. Cosa faremmo se all’improvviso tutti noi venissimo avvolti da una nebbia che ci rende ciechi, caldi e sfamati? Un’orgia surrealista si dipana per le vie della città, dove il pudore evapora e la libido dilaga senza freni; un carnevale erotico in cui l’umanità, privata della vista, riscopre il tatto come bussola del piacere, mentre la civiltà si scioglie in un brodo primordiale di desiderio e l'uomo preferisce accecarsi piuttosto che rinunciare al paradiso dei sensi.
Postilla: manda il tuo incipit!
Hai presente la posta del cuore?
Postilla è la posta del cuore per autori inediti. Tratterà di scrittura piuttosto che d’amore, ma per il resto la formula è la stessa: scrivi a Francesca de Lena e lei ti risponderà. Per partecipare leggi qui.
E finalmente qui si possono leggere tutte le Postille uscite finora.
Galassia immaginaria
Primo incontro di Galassia Immaginaria, è stato bello ritrovarsi, accogliere persone nuove e scoprire che d’estate si legge tanto ma si guarda davvero poco — capita anche a voi?
Tra un consiglio di lettura e l’altro, abbiamo anche scelto la coppia vincitrice del mese di ottobre:
STREGONERIE
Elizabeth, di Ken Greenhall, trad. M. Pareschi, Adelphi
In una Manhattan quasi trasfigurata dalle tinte gotiche di questo romanzo, troviamo tutti gli elementi stregoneschi più classici: rospi, serpenti e specchi in cui appaiono fantasmi. Ma a rendere così perturbante il romanzo è la figura di Elizabeth, quattordicenne, discendente da una progenie di streghe, ragazzina scaltra e allucinata, sadica e sensuale come una Lolita gotica.
+
Agatha All Along, di Jac Schaeffer, su Disney +
Miniserie basata sul personaggio Marvel di Agatha Harkness, una strega intrappolata in un incantesimo che si risveglia dopo tre anni. È uno spin-off della serie WandaVision (2021) — che se non avete visto vi consigliamo vivamente di recuperare!
Che ne pensate? Una scelta perfetta per ottobre secondo noi 🎃!
Il prossimo incontro sarà il 21 ottobre alle 19:00.
Sei curios*? Per saperne di più: trovi tutto qui. Se hai voglia di partecipare sei sempre in tempo, scrivici a ilibrideglialtri@gmail.com!
La bi-settimana editoriale
Federica Manzon ha vinto il Premio Campiello con il romanzo Alma, Feltrinelli.
I 6 finalisti del Booker Prize.
I vincitori del Premio Napoli.
I vincitori degli Emmy Awards 2024.
Il film Vermiglio di Maura Delpero, già vincitore del Leone D’Argento al Festival di Venezia, è il candidato italiano agli Oscar 2025.
La classifica di qualità della rivista L’Indiscreto, riferita alle opere italiane uscite tra il 10 febbraio 2024 e il 1 settembre 2024.
La scuola Holden ha compiuto 30 anni.
Intervista al regista Ferzan Özpetek.
Seinfield e Curb Your Enthusiam: la sitcom secondo Larry David. Francesca Mastruzzo su Linkideeperlatv.
Se state girando un film, un documentario o altro sappiate che l’archivio di effetti sonori della BBC è interamente disponibile online.
Un grosso problema editoriale, dice Loredana Lipperini, è che alcune case editrici chiedono agli autori di non citare canzoni e brani letterari, per non incappare in possibili rimostranze.
Aspettando la prossima edizione, il festival letterario Testo [come si diventa un libro] diventa un podcast in 10 puntate.
“Libri da leggere tutto d’un fiato o da sfogliare come una rivista, invitanti, maneggevoli, colorati, arricchiti da immagini e infografiche”: la casa editrice Laterza inaugura la collana FiliRossi, libri per adulti e nuove generazioni.
Mokla è invece la nuova collana della casa editrice Keller, dedicata ai classici moderni dell’Europa centrale e orientale.
La puntata di Critica e militanti, rubrica radiofonica del nostro Matteo Marchesini su Radio Radicale, dedicata a Giuseppe Pontiggia, che in questi giorni avrebbe compiuto 90 anni.
Un tizio ha aggiunto lol alla fine di ogni frase de La Recherche di Marcel Proust. Qui c'è il pdf scaricabile, così potete decidere se trattasi di geniale performance o di stupidaggine senza speranza (noi stiamo ancora ridendo).
L’americanata di Chiara
“Ho vissuto abbastanza da aver visto svolgersi più di qualche decennio di vita letteraria, abbastanza da aver riletto le mie prime influenze e rivisto il mio pensiero, da essere stata io stessa trasformata dalla lettura. Da aver rivisto il mio stesso corpo cambiare nel tempo. Questa nuova edizione è un’opportunità per rivisitare ‘Orlando’ (Virginia Woolf), come hanno fatto gli artisti per un secolo. […] Rileggendo questo libro che mi ha accompagnata per la maggior parte della vita, ecco cosa mi resta: all'inizio provavo una certa sensazione, ora ne provo una diversa, e probabilmente ne proverò una nuova in futuro. Come Woolf, resisterò alla spiegazione e dirò semplicemente che la lettura, come la vita, è soggetta a revisione.”
Da Electric Literature, “Every Time I Read Virginia Woolf’s “Orlando,” Something Changes”, di Andrea Lawlor, trad. Chiara M. Coscia
https://electricliterature.com/every-time-i-read-virginia-woolfs-orlando-something-changes/
Appuntamenti
Il 2 ottobre comincia La festa del Racconto. Qui il programma completo.
Dal 3 al 6 ottobre ci sono:
il Pisa Book Festival a Pisa.
Il 10, l’11 e il 12 ottobre a Cagliari c’è il Marina Cafè Noir.
La cerimonia del Premio Lattes Grinzate il 12 ottobre ad Alba.
Fino al 28 ottobre c’è il Festival delle Idee a Venezia.