A cosa servono le schede di lettura?
Schede di lettura e pareri editoriali, la call di Apnea entro il 18 dicembre, "Prendila come una critica": il nuovo corso in casa ILDA. Rassegna stampa, americanata e sondaggio: vi fate leggere?
Non risponderò “a niente”, perché non è così. Stephen King ci insegna che si scrive con la porta chiusa e si ri-scrive con la porta aperta e cioè in comunicazione con il mondo. Quel mondo è l’intera comunità di lettori di un testo, ma ancor prima e addirittura con maggiore solennità quel mondo è il primo lettore di un testo. Aprire la porta verso quel lettore, consentirgli di guardare, è l’autentico atto della scrittura come corrispondenza, che si emancipa dal mero gesto solitario e si trasforma in legame tra esseri umani.
Atto da compiere verso il lettore appassionato, il lettore semplice, il lettore amico o chi si voglia ma forse, prima di tutto, verso il lettore professionale: quello che non legge e basta, quello che sa leggere. Epperò ecco una scheda di lettura tipo, di quelle che i lettori professionali redigono a beneficio dell’autore (me ne arrivano a decine così fatte, in coppia con i testi che mi vengono proposti):
Pagina 1: riassunto della trama, e l'autore la trama già la conosce visto che l'ha scritta.
Metà pagina 2: lungo preambolo per dire che si sta per analizzare il testo dividendolo in pregi e difetti/problemi (anzi, molto spesso: “problematiche”: brrr).
Seconda metà pagina 2 + pagina 3: “analisi dei personaggi” (per lo più elenco dei): chi sono e cosa fanno, ma anche questi direi che li ha scritti l'autore e quindi lo sa.
Pagina 4: finalmente un accenno di analisi del meccanismo narrativo, dei conflitti e dello sviluppo, dei simboli e dei sensi del testo.
Pagina 5: l’analisi è già finita perché è ora di passare allo “stile”: stralci di frasi che non girano bene, indicazioni di “si preferirebbe questo” e “sarebbe meglio quest’altro”, e addirittura evidenziazioni di errori ortografici e refusi (ma cosa importano, i refusi, se qui siamo ancora in alto mare?).
Pagina 6: si tirano le somme con un dico/non dico di “non è ancora pronto”, “non è ancora presentabile”, “si dovrebbe rivederne la struttura” (come se fosse una verniciatina), “si dovrebbero portare avanti altre intuizioni” (e che ci vuole, in fondo cosa sarà mai l’intuizione di una storia se non la storia stessa!)
In tal senso, e provando a tornare seria, le schede di lettura non servono a niente. Cosa se ne fa un autore alle prime armi di una lettura così? Si sente dire che quel che ha scritto non va bene, e ok questo è sempre utile per ricalibrarsi, ma poi, concretamente, cosa fa l’attimo dopo con quelle 200 pagine di fatica già fatta? Come sa quel che deve fare per migliorarle o chi gli dice che invece è proprio il caso di lasciar perdere?
Io credo che alle schede di lettura così fatte andrebbe detto no. E bisognerebbe invece dire sì alle proposte concrete di intervento, alle note ai margini del testo, alle consulenze dal vivo: perché è su questo terreno che si crea un dialogo tra chi scrive e chi legge, è qui che si possono porre domande per capire e si possono dare spiegazioni migliori per essere capiti; è nel discorso a due e solo nel discorso a due, anziché nell’unidirezionale, sentenziosa, inappellabile e francamente scarsa scheda di lettura, che si può far crescere una storia.
Francesca de Lena
Colonna sonora
Questa canzone, per ballare sempre, pure sulle verità difficili da digerire.
La contro-prova
Cosa diversa dalle schede di lettura sono invece le schede o pareri editoriali, redatte da un lettore professionista a beneficio della casa editrice (non dell’autore) allo scopo di segnalare il valore o il non valore di una proposta di pubblicazione. Quando scritte da un poeta-lettore fortissimo, poi, sono imperdibili:
Lettori fortissimi e dove trovarli:
I libri degli altri, di Italo Calvino, Mondadori
Centolettori, AA.VV., Einaudi
Estrosità rigorose di un consulente editoriale, di Giorgio Manganelli, Adelphi
Succede a ILDA
Call!
Hai un manoscritto e vuoi trasformarlo in romanzo?
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Apnea è uno spazio di 6 mesi completamente gratuito e a tua disposizione, che ti aiuterà ad acquisire consapevolezza autoriale, capacità narrative e, speriamo, una pubblicazione. È già successo, succederà ancora.
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Nuovo corso!
Lo avevamo promesso ed eccolo qua! Con l’anno nuovo arriva Prendila come una critica, il corso di critica letteraria con Matteo Marchesini, critico letterario, poeta, saggista, narratore.
8 incontri in diretta online per approfondire:
teoria e storia della critica letteraria
forme e correnti della critica letteraria
letture, analisi, esercitazioni su brani e racconti
prove pratiche di recensione e critica sui testi
Bonus track: lettura e breve saggio su un romanzo italiano contemporaneo
Ogni incontro durerà 2 ore, per un totale di 16 ore di laboratorio in diretta. Ci sarà poi il lavoro da svolgere a casa e la discussione collettiva via mail. Insomma, sarà un corso come piace a noi di Ilda: ricco di teoria e ricchissimo di pratica.
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Appunti da Apnea
Abbiamo incontrato la nostra autrice Lavinia Bianca! E con lei abbiamo parlato, parlato, parlatissimo come contagiate dal flusso di coscienza che dal testo si è trasferito a noi, facendosi pensiero collettivo e strabordante e tirando fino a tardi.
Appunti da Ipotesi di Romanzo
Affrancatura complessa: scrivere lettere scomode a persone scomode su argomenti scomodi.
Abbiamo scoperto che il vero personaggio principale non è il protagonista, sono i suoi demoni.
Davvero mi serve sapere tutto dei miei personaggi?
Caratterizzazione vs rivelazione vs epifania: quante volte dobbiamo far cadere il protagonista per portarci a casa la storia.
Luca ha spoilerato il finale di Revolutionary Road.
La settimana editoriale
Piccolo riassetto interno in Einaudi.
Stasera alle 18:00 ci sarà la premiazione del Premio Giorgio Scerbanenco.
Esistono davvero le lingue primitive e le lingue geniali? Nel podcast Linguisticamente.
Sulla difficoltà di leggere. Un estratto da Giorgio Agamben su The Italian Review.
È un momento particolarmente felice per la letteratura irlandese.
Davide Spinelli su Stella Maris, di Cormac McCarthy.
“Chi ha ucciso questa donna?”. Un terribile delitto d’onore raccontato in un quadro.
Intervista a Hernan Diaz, autore di Trust, il romanzo vincitore del Pulitzer di quest’anno. Su Rivista Studio.
Gad Lerner, su Doppiozero, ripropone una vecchia ma quanto mai attuale intervista a Primo Levi.
Su Minima & Moralia, intervista allo sceneggiatore Fabio Bonifacci sui suoi metodi di scrittura.
Cose belle: gli ex libris e i calendari di Adolph Lion Cachet.
Si avvicinano i giorni della Nuvola: tutti gli incontri per ragazzi che ci saranno alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria Più Libri Più Liberi.
Una cosa di cui parliamo in Camera di Smontaggio: le cancellazioni delle serie TV. Qui le più discusse ed eclatanti del 2023.
“L’orrore insensato e disumano dei fumetti di Harry Nordlinger”, Marco Andreoletti su Fumettologica.
Dialoghi di estetica, un’intervista alla critica d’arte Serena Carbone sull’opera dell’artista belga Marcel Broodthaers. Su Artribune.
Chi scrive la storia dell’Arte? Greta Plaitano su L’Indiscreto.
L’americanata di Chiara
“Io non credo nel tempo lineare, né culturalmente né artisticamente. E abbandonare la cronologia e il tempo lineare in un libro significa trovare qualcosa oltre alle frasi che spinga il lettore ad andare avanti. Qualcosa oltre il romanzo. […] Ho pensato che di capitolo in capitolo, di scena in scena, avrei creato immagini di ancoraggio o associazioni di immagini, in modo tale da consentire al lettore di passare senza intoppi da una scena all'altra, o da un capitolo all'altro, o da un arco all'altro!”
Da The Offing, “Q&A with John Manuel Arias, author of Where There Was Fire”, di Patrick Mullen-Coyoy,
trad. Chiara M. Coscia
https://lareviewofbooks.org/article/every-detective-film-is-a-comedy-on-the-big-lebowski-at-25/
Appuntamenti
Dal 6 al 10 dicembre torna Più Libri Più Liberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, a Roma. Da qualche parte tra la folla troverete anche noi di Ilda!
A Firenze torna River to River, il primo festival completamente dedicato al cinema indiano. Dal 7 al 12 dicembre.
Torna a Roma, dal 1° al 10 dicembre, il Fotonica Festival, festival degli audiovisivi.
Fino al 7 dicembre a Milano c’è la XXXIII edizione del Noir in Festival.
Sondaggiamoci!
Critici, i fantasmi delle newsletter passate.
Ci vediamo sabato 9 dicembre.
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