Ogni storia nuova è una festa
Ci sono periodi dell’anno in cui sono a più stretto contatto con le storie che ancora non sono storie. Di solito capita vicino al Natale o, come adesso, in prossimità dell’estate. Ho l’impressione che gli autori dell’agenzia siano più produttivi, e poi vado in cerca del romanzo per Apnea e fisso appuntamenti per i pitch. Ma c’è davvero qualcosa che lega le storie all’aria vacanziera o sono io che, quando c’è da leggere una qualsiasi bozza per la prima volta, mi vesto sempre a festa?
Di certo la scrittura per chi non è un professionista (non ci campa, non è il suo primo lavoro – ovvero quasi per tutti) è una quotidiana lotta con il tempo (devo finire il capitolo, devo fare la spesa, devo prendere la metro, devo andare in ufficio, non vedo un amico da settimane) ed è quindi fisiologico che nei momenti di festa chi ha l’ambizione della scrittura ne approfitti per calarcisi dentro a più non posso. Io, che sto dall’altro lato della scrivania, a mia volta devo trovare il tempo di leggere tutto quello che da più parti mi arriva da leggere e per quanto possa giurare a me stessa che stavolta no, non mi porterò il lavoro in vacanza, finisce sempre che è proprio in vacanza che leggo meglio, ragiono meglio, prendo decisioni migliori.
Incontrare una storia nuova è una festa, dicevo, e richiede dunque una preparazione: ci sono storie che hanno bisogno di spazio e silenzio attorno, per le quali il mio approccio è astenermi da leggere altro prima e dopo, per un po’ di tempo, così da assimilarle, comprenderle, sentirle. Ci sono storie che invece brillano proprio in virtù di uno sgomitare contro altre storie, perché vanno esaminate, comparate e la loro voce si impone svettando sulle altre. Storie che hanno pochissimo tempo per esistere: i 10 minuti del pitch, i pochi secondi in cui l’occhio guarda lo smartphone e l’anteprima dell’allegato, e altre che aspettavo da tempo, corteggiavo, ci credevo già prima che esistessero sul serio.
In ognuna di queste e mille altre occasioni che fanno di me la persona che legge una storia prima di tutti gli altri, cammino su un filo carico di tensione, una tensione ormai fisiologica, bonaria, figlia della mia personale lotta tra la concretezza (e la stanchezza-bellezza) della mia vita e il piacere della pagina sconosciuta, il monopolio dello svelamento del mistero. Lavorare, e quindi leggere, significa collocarmi in quello spazio intimo che è l’immaginario fin lì inviolato di qualcuno (un immaginario a sua volta fatto di quotidianità e di stanchezza e di bellezza) ma anche togliere spazio a me.
Le storie sono forse da ultimo rosicchiatrici di vita: se vuoi leggerle devi barattare un pezzo della tua giornata, se vuoi vivere le loro relazioni d’amore avrai meno tempo per la tua, se vuoi sentirti vicina a un dolore avrai forse dato poca importanza al tuo. Negare un pezzo della propria vita per vite che neanche esistono sul serio può essere una festa? Vorrei avere una chiusura filosofica per spiegare che sì, certo, può esserlo, ma invece credo di no, che perdere pezzi di vita non dovrebbe essere una festa, e quindi matti noi che leggiamo, matta io che vado alla ricerca di storie, matti sicuramente voi lì fuori che scrivete. Fatelo ancora, fatelo sempre.
Francesca de Lena
Succede a ILDA
Siamo alla ricerca di storie.
Per renderle protagoniste della prossima edizione di Apnea corso di lettura e editing (ottobre 2023, presto il nuovo programma) oppure, chissà, di qualcos’altro.
Questi qui sotto sono romanzi costruiti nelle scorse edizioni di Apnea, che hanno poi trovato una casa editoriale.
Come proporti? Con un Pitch!
I pitch sono una chiacchierata di 10 minuti in diretta online con Francesca de Lena. Servono prima di tutto per conoscersi: raccontarle chi sei, cosa ritieni importante sappia del tuo romanzo (concluso o in via di conclusione), quali sono le tue ambizioni.
Save the date: il prossimo pitch day sarà il 29 maggio!
Verrà fatta una selezione per assegnare gli 8 posti disponibili.
Invia la tua proposta entro il 23 maggio e ti ricontatteremo per l’esito.
Ma prima, leggi tutte le istruzioni qui.
Con estremo ritardo, di cui ci scusiamo, pubblichiamo sulla nostra rivista i primi capitoli di tre romanzi che sono stati a un passo così dall’essere scelti per Apnea. Ci abbiamo visto del buono, ci abbiamo lavorato un po’ su e ora ve li presentiamo:
Storia di Amelia di Irene Catanzariti
Così vivevano l’estate di Paulina Spiechowicz
Farnia di Francesco Montonati
La settimana editoriale
Su Doppiozero, Gianfranco Marrone parla di Guardare, di Calvino: “non c’è affabulazione che non sia anche visione, dunque ricerca di immagini cui attribuire un valore e un senso. Lo scrittore innanzitutto osserva, dirige lo sguardo per ogni dove, estraendo dal mondo moniti rivelatori di natura sensoriale, impressiva, in quella cerniera fra l’estetico e il cognitivo che è, appunto, il racconto.”
Jonathan Franzen ama la narrativa italiana, questi i suoi romanzi preferiti.
“La Parigi che racconto è una Parigi triste, i personaggi sono sfiduciati e non hanno grandi aspettative per il futuro”. Virginie Despentes sulla sua Trilogia della città di Parigi, su Internazionale.
Millennial, una generazione bruciata. Su il Tascabile, la scrittrice Claudia Bruno fa una lunga disamina sui sogni interrotti della sua generazione.
Il 4 maggio è stato lo Star Wars Day, ecco tre cose di Star Wars che per la scienza proprio non funzionano.
Il Gattopardo diventa serie tv.
Il 2 maggio, negli Stati Uniti è cominciato lo sciopero degli sceneggiatori a cui ha aderito anche Neil Gaiman.
Un’anteprima del fumetto Il nome della rosa, di Milo Manara.
Esce Kinghiana, un podcast di Jacopo Cirillo e Giulio D'Antona sul mostro sacro Stephen King: ogni puntata un libro.
Torture, omicidi e mostri: l’horror nella letteratura classica.
Le bellissime e utili guide bibliografiche del Centro Per i Libri e la Lettura con i consigli di lettura divisi per fasce d'età dagli 0 ai 14 anni.
Tra le 100 persone più influenti del Times c’è anche una bibliotecaria.
A quanto pare c’è una nuova teoria sul paesaggio alle spalle della Gioconda.
Appuntamenti e opportunità
Dall’11 al 14 maggio, a Empoli, il Leggenda Festival.
Da giovedì 18 a lunedì 22 maggio, a 35esima edizione del Salone del Libro di Torino, che omaggia Lewis Carroll.
È online il bando per il Premio Napoli 2023.
Festosi, i fantasmi delle newsletter passate.
Ci vediamo sabato 13 maggio.
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