Il giorno perfetto per scrivere
In questi giorni mi fanno molto male le mani, e sto usando questa scusa per continuare a procrastinare una cosa che è tanto (troppo) tempo che rimando: mettermi a scrivere. Ho in mente un progetto da un paio d’anni, sta prendendo forma nella mia testa man mano che tengo il radar della ricerca attivo. Sono — mi dico — in fase di brainstorming interiore costante. A volte ne parlo con qualcuno per trovare stimoli, ma in fin dei conti ho solo pagine di appunti sparsi. Eppure, da quando ho compiuto 40 anni, mi sto dicendo ogni giorno che la devo smettere di rimandare questa cosa al momento perfetto. Perché, come tutti gli scrittori sanno benissimo, il giorno perfetto per scrivere non esiste.
L’urgenza della scrittura sale e scende, variabile come (e a volte con) il meteo. C’è sempre un lavoro da finire, una spesa da fare, una serie da vedere, amici con cui parlare. “Le storie sono rosicchiatrici di vita”, scriveva Francesca la scorsa settimana, ma nel mio caso vale il contrario. Adesso a fare da impedimento ci sta pensando il corpo.
Non è la prima volta che le mani si mettono tra me e il processo di scrittura. Mi è successo mentre scrivevo la tesi di magistrale, sull’ultimo capitolo, per un morso di gatto. Oggi mi fanno male per via di un allenamento molto duro di CrossFit. Senza scendere nello specifico, ci sono alcune cose del CrossFit, e dell’allenamento fisico in generale, che mi fanno spesso pensare alla scrittura, soprattutto a cosa mi manca per riuscire nella scrittura.
Nell’immaginario collettivo spesso sfugge quanto impegno nel disciplinarsi fisicamente risieda nell’atto di scrivere. La scrittura richiede attenzione e consapevolezza corporea più di quanto ci piaccia pensare. A partire dallo spazio circostante, facciamo scelte di ambientazione del processo che hanno a che fare prima di tutto col corpo. La sedia giusta, la luce giusta, la condizione sonora, termica, olfattiva ideale, talvolta programmiamo alla perfezione il nostro “angolo”, fantasticando sulle condizioni immersive perfette, e ci dimentichiamo della cosa fondamentale a cui andiamo incontro: la fatica.
Il mal di schiena, la mascella serrata, il labbro inferiore masticato, lo stomaco vuoto, il reflusso, il mal di testa, fumare fino a intossicarsi pure l’anima, spezzarsi le unghie sulla tastiera (per non parlare di quell’attività intensa che è la scrittura a mano, corredata di crampi, calli, tensioni muscolari e un biglietto solo andata per il tunnel carpale). Detta così sembra un massacro, e se descrivessi l’allenamento che ho fatto lunedì molti penserebbero “questa è pazza”. Ecco, in questo dovrei imparare dal CrossFit: a fare e basta, senza immaginare prima come sarà farlo, senza aspettare le condizioni ideali, senza indugiare troppo.
L'esercizio fisico intenso comporta superare la stanchezza e il disagio, richiede al nostro corpo di fallire costantemente e ripetutamente prima di essere capace (e poi forse, magari, anche di eccellere) a fare qualcosa. È un processo di costruzione progressiva, ma anche di fede cieca, di perseveranza nel dolore e di accanimento, di continua riprogrammazione mentale.
Soprattutto mentale, perché la prima cosa che si impara quando ci si cimenta nello sforzo, in qualsiasi sforzo, è che la mente cede prima del corpo, e quindi quando pensi di non farcela più l’unica cosa da fare è prendere fiato, chiudere gli occhi e continuare.
Superare la paura e i blocchi è quello che separa un atleta avanzato da un principiante, lasciar andare le fantasie e stare — ripetutamente — nella fatica è il discrimine che separa scrivere dal pensare solo di farlo.
Chiara M. Coscia
Succede a ILDA
Siamo alla ricerca di storie.
Per renderle protagoniste della prossima edizione di Apnea corso di lettura e editing (ottobre 2023, presto il nuovo programma) oppure, chissà, di qualcos’altro.
Questi qui sotto sono romanzi costruiti nelle scorse edizioni di Apnea, che hanno poi trovato una casa editoriale.
Come proporti? Con un Pitch!
I pitch sono una chiacchierata di 10 minuti in diretta online con Francesca de Lena. Servono prima di tutto per conoscersi: raccontarle chi sei, cosa ritieni importante sappia del tuo romanzo (concluso o in via di conclusione), quali sono le tue ambizioni.
Save the date: il prossimo pitch day sarà il 29 maggio!
Verrà fatta una selezione per assegnare gli 8 posti disponibili.
Invia la tua proposta entro il 23 maggio e ti ricontatteremo per l’esito.
Ma prima, leggi tutte le istruzioni qui.
La settimana editoriale
Un’analisi del mercato editoriale su «Il Sole 24 Ore», la spinta dei fumetti e di Tik Tok per un’industria che tutto sommato sembra reggere.
Il Rotobook Long Run, per gestire le grandi tirature dei piccoli editori.
Il fenomeno degli hikikomori (adolescenti e giovani adulti che decidono di isolarsi) spiegato in una graphic novel.
È morto a 73 anni il fumettista Massimo Cavezzali.
Un’intervista di Anais Ginori a Yasmina Reza su «la Repubblica».
L’horror italiano classico resta in vetta alle classifiche del genere. “Campiamo di rendita”, scrive Andrea Vitali “un po’ come per le classifiche senza limitazioni di genere in cui è difficile trovare un italiano che non sia Pietro Germi, Vittorio De Sica e Federico Fellini. Ma se il cinema impegnato è andato avanti [...], per il cinema horror, invece, la sensazione è che dopo una stagione di grandi fasti sia precipitato nell’oblio.” Cos’è successo all’horror italiano?
Maria Eleonora C. Mollard ha intervistato Andrea Romeo, fondatore di I Wonder Pictures, per sapere “perché non si parla mai di chi lavora nel mondo dell’industria cinematografica”.
Per Francesco Longo, su Rivista Studio, il nuovo romanzo di Cormac McCarthy lo conferma tra i grandi della letteratura americana.
Vita, dolore e ossessioni: Emmanuel Carrère incontra Marco Missiroli.
Su «Il Manifesto», le autobiografie di chi di mestiere fa i libri, di Maria Teresa Carbone.
Qui, invece, l'autobiografia del principe Henry, secondo il suo ghostwriter.
A proposito, si dice che domani, a Che tempo che fa, Eric Doom svelerà la sua vera identità.
Per la prima volta nella storia, due romanzi hanno vinto il Pulitzer ex aequo. Su Maremosso 10 libri per raccontare il premio.
I vincitori dei David di Donatello.
Morning, il podcast di rassegna stampa quotidiana a cura di Francesco Costa, sarà gratis per una settimana a partire da lunedì.
Appuntamenti e opportunità
La Casa degli Artisti a Milano: open call, residenze e iniziative per il 2023.
Da giovedì 18 a lunedì 22 maggio c’è il Salone Internazionale del Libro di Torino.
Dal 22 al 28 maggio, a Reggio Emilia c’è il Reggionarra, Festival di letteratura e editoria per ragazzi.
A Gorizia, dal 22 al 28 maggio, èStoria – Festival Internazionale della Storia.
Atletici, i fantasmi delle newsletter passate.
Ci vediamo sabato 20 maggio.
Nel frattempo, seguiteci su Facebook e Instagram, e iscrivetevi a ILDA, il Gruppo.