I sassi della newsletter
Dice che la storia del multitasking sia tutta una messinscena: impossibile fare troppe cose insieme, e per di più ci si rimette la salute. Tuttavia, basta avere quel minimo di masochismo per finire a impelagarsi in tre o quattro progetti paralleli, troppi e ambiziosi, salvo poi contare le ore della giornata e constatare che non bastano. Tutto si accavalla ma a un certo punto – vuoi per una connessione naturale, vuoi per una qualche forma di burnout funzionale – ecco che qualcosa si collega.
Riemergendo da uno studio sulla carenza contemporanea di mediazione culturale – sto per affrontare la temutissima sessione estiva degli esami – che illustra quello che stiamo vivendo come un periodo di crisi della fruizione culturale, in cui le informazioni che passano dalla rete ci arrivano in modo indifferenziato, senza intermediari, mi sono chiesta: cosa facciamo qui, noi de I Libri Degli Altri?
“Nell’era del fai-da-te si è indebolita, talvolta fino quasi a sparire, qualsiasi forma di mediazione culturale – quella esercitata dagli insegnanti, dagli editori, dai giornalisti, dagli opinion makers”, dicono Giovanni Solimine e Giorgio Zanchini ne La cultura orizzontale.
Lo conferma anche il fenomeno sempre più diffuso del self-publishing: un libro si può fare anche da soli, senza scuole di scrittura, senza editor, curatori, editori e tutti gli altri professionisti della filiera editoriale. Al di là della qualità e dei meccanismi che spingono a intraprendere un percorso piuttosto che un altro, l’evidenza è che, mancando un intermediario, manca il confronto, il dialogo, il consumo critico, tanto nell’editoria-da-sé quanto nella fruizione delle notizie. “In altre parole,” dicono ancora Solimine e Zanchini, “l’online è una risorsa fondamentale per reperire informazioni ma è meno usato per discutere delle esperienze.”
Esiste però ancora chi si infila, si stabilisce e lavora, in quello spazio di mancanza di un intermediario. Qualcuno che seleziona e fa mediazione. Ecco cosa facciamo noi.
Raccogliamo notizie: articoli culturali, analisi di libri, storie, cinematografia, attualità editoriali, e ordiniamo tutte queste informazioni secondo una logica interna. Leggiamo quotidianamente i pezzi affidandoci ai siti che reputiamo validi, facciamo poi una selezione che ha di certo un tratto personale ma non necessariamente uno sguardo chiuso sulle nostre idee, e prima di comporre la rassegna stampa valutiamo lo spessore di ciò che abbiamo raccolto, la veridicità dei contenuti, la coerenza con il tema madre. Probabilmente noi stesse ci perderemmo in questa abbondanza se ogni venerdì non facessimo il punto della situazione. La nostra, a tutti gli effetti, è una forma di mediazione che portiamo avanti da anni, anche attraverso le esperienze, appunto, e le riflessioni personali - come questa.
Le isoliamo nei nostri editoriali, e qui tentiamo di collegare ragionamenti, riflessioni, stimoli accumulati nello spazio affollato e rumoroso dei nostri pensieri con i temi che da sempre ci fanno da traino: la lettura e la scrittura. E anche se è faticoso informarci quotidianamente, ed è faticoso produrre contenuti originali che non siano ripetitivi ma utili per chi legge, il fatto che siamo qui, con voi, è l’evidenza che, in quest’epoca del fai-da-te gli intermediari, i mediatori, servono ancora, queste persone che si mettono in mezzo tra chi cerca una notizia e chi la produce, che ne parlano, che lanciano i sassi per una discussione, sperando che qualcuno li raccolga, li collezioni, o magari li lanci a sua volta da qualche altra parte.
Beatrice Galluzzi
La settimana editoriale
È morto Vincenzo Mantovani, storico traduttore di Hemingway, Fitzgerald, Capote, Roth e tantissimi altri.
Secondo i dati raccolti da Eumetra per la app Trainline, l’88% di chi viaggia in treno ha letto almeno un libro nell’ultimo anno, dato superiore all'81% relativo alla totalità degli italiani.
In Italia, il mercato dei podcast è in crescita: li ascoltano 16,4 milioni di persone.
Chi era Frank Marcellino, che cambiò l’editoria una copertina alla volta.
Manca nelle autobiografie e nelle biografie quello che per Jung è l’essenziale: la voce dell’inconscio, scrive Romano Màdera su Doppiozero.
Quante forme può avere una raccolta di scritti brevi? Si chiede Dario De Marco su L'Indiscreto. E si risponde con nuove categorie: non-theory, short non fiction, flash fiction, ecc.
Su Il libraio, Stefano Risso rinnova l’attenzione nei confronti della Trilogia della città di K. di Ágota Kristóf.
In omaggio a Gianni Celati, Gianluca Didino dà inizio su Italian Review a una "trilogia celatiana": il primo pezzo si intitola Perdersi.
Yves Saint Laurent vuole pubblicare una raccolta di poesie, dopo che la Saint Laurent Productions ha esordito a Cannes.
Su Rivista Studio si riscoprono libri che fanno ridere.
Su Maremosso, 10 libri per celebrare il Pride Month.
Abbiamo la cinquina del Premio Strega e la vincitrice del Premio Strega Giovani.
E il vincitore e i menzionati speciali del Premio Italo Calvino.
Intanto Amélie Nothomb vince il Premio Hemingway per la Letteratura.
Appuntamenti e opportunità
Un corso gratuito per libraie e librai dedicato ai manga.
21 posizioni aperte e 8 stage in editoria.
Dal 15 al 18 giugno, a Isernia, il festival della letteratura Lettera 423.
Dal 15 al 19 giugno, a Taormina, il Taobuk.
A Rimini, dal 16 al 18 giugno, torna Mare di libri.
Sempre dal 16 al 18 giugno, a Crema, c’è Inchiostro.
Dal 17 al 24 giugno il Salerno Letteratura.
Multitaskers, i fantasmi delle newsletter passate.
Ci vediamo sabato 17 giugno.
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