Ciao marzo: lista di letture, visioni e ascolti
Il mese di Chiara
Ho visto e apprezzato The Consultant, una bella serie che ti aggancia in formato thriller oscuro sul luogo di lavoro (un po’ Severance) con l’aggiunta di elementi soprannaturali e un sottotesto metaforico forte. Qualche dislivello serio tra Christoph Waltz che svetta troppo sugli altri attori, e una personaggia molto ben scritta (Elaine) mentre altri un po’ incastrati nel cliché (Craig e la fidanzata cattolica), però è una storia che ti aggancia dopo 3 minuti e non ti molla più.
Ho degli amici meravigliosi che per i miei 40 anni mi hanno spedita al Gran Teatre del Liceu di Barcellona a vedere 7 Deaths of Maria Callas di Marina Abramović. Mi sono emozionata e commossa moltissimo, Abramović è una diva gigantesca la cui portata tragica e potente si sovrappone a quella della Diva Callas protagonista dell’opera, e inoltre – non serve dirlo – è un’artista di enorme grandezza, e se avete dubbi a riguardo leggete la sua autobiografia.
Ho scoperto una pagina Instagram che adoro, Color Palette Cinema, che esplora ed evidenzia come le palette cromatiche dei film siano strumenti di narrazione. Ne ho riscontrata inoltre l’influenza riguardando I Love Dick, serie che adoro e che ho trovato invecchiata benissimo, soffermandomi a notare come i colori dei costumi, del set, degli interni, e l’uso della luce (perfino il trucco, gli incarnati e i capelli dei protagonisti) siano tutti costruiti in accordo ed eco con la meravigliosa luce e i colori di Marfa, cittadina del Texas dove è ambientata.
Il mese di Francesca
Mare fuori, RaiPlay. Ebbene sì, dopo aver deriso la prima puntata sono capitolata e ho visto quasi tutte e 3 le stagioni. (E canticchio la colonna sonora tutto il giorno). Un po’ per tigna professionale (voglio proprio vedere dove va a finire) un po’ perché, inutile negarlo, i prodotti drammoni-romanticoni prima o dopo ti agguantano e fortissimamente vuoi sapere se tizio si fidanza con caio e se sempronio ammazza o no il suo nemico giurato, che a te sta tanto simpatico. Sono tanti i pizzichi sulla pancia che occorre darsi tra cliché, dialoghi-spiegoni molto urlati, botte, coltelli e camurrìa spintissima anche laddove non ce ne sarebbe bisogno. Però ci sono svolte e cliffangher ed è un continuo melò tra Mario Merola e Shakespeare e dunque alla fine si va avanti di puntata in puntata. Almeno se, come me, avete un debole per i ragazzi napoletani incazzati.
Cose che non si raccontano, Antonella Lattanzi, Einaudi. Non si raccontano e non sarò io a raccontarle. Una storia di un piccolo pezzo di sé (in senso temporale: le vicende durano un paio di anni) così ingombrante da diventare eterno. Anche in questo caso sono troppo toccata da vicino per capire quanto possa interessare altri (e il maschile non è per caso), ma Lattanzi riesce nel miracolo di creare un page-turner da una storia straziante dimostrando che, no, non è necessario essere mosci quando si racconta la sofferenza.
Il mese di Beatrice
Ho recuperato un gioiellino horror che è Ballata Macabra, di Dan Curtis - guest star Bette Davis. Una famiglia affitta una casa in campagna per l’estate, e i due alquanto loschi proprietari la lasciano ben volentieri in affido, compresa la vecchia signora rinchiusa in soffitta. La casa si trasforma sotto le mani dei suoi nuovi abitanti, e mentre il prato fiorisce affiorano ricordi di morti premature e fobie. Si dice che questa pellicola del 1976 abbia ispirato il successivo Shining di Kubrick - e, per dirla tutta, strizza anche l’occhio a Psycho.
Enorme prova attoriale quella di Robert Pattinson in The Lighthouse di Robert Eggers, da poco su Netflix, che supera perfino quella di Willem Dafoe. Siamo nel 1800, ma l’atmosfera in bianco e nero sembra un po’ una forzatura per voler impressionare. Un faro, sperduto chissà dove, e due guardiani che nessuno si passa a riprendere. Che cosa può succedere se hanno a disposizione quasi esclusivamente alcool? Il tutto fa un po’ Shutter Island stile vintage, ma interessante vedere quanto oscura sia stata la quotidianità di chi nei fari ci lavorava secoli fa - alla faccia del sogno di molti che, come me, hanno sempre aspirato a una vita del genere.
Ho letto Oh, William! di Elisabeth Strout, ed è l’unico libro della scrittrice che non ho finito. Forse ha perso di potenza la scia di Mi chiamo Lucy Barton, forse non ero nel periodo giusto per leggerlo, però la storia di questo marito - ormai ex - non mi è sembrata avvincente quanto quella degli altri satelliti nella vita di Lucy.
I consigli del mese di Bollicine Special: storie a tema ARTE
Mozart in the Jungle, una serie molto lirica a metà tra la screwball comedy anni ‘40 e il cinema indie.
Station 11, miniserie post apocalittica post pandemica, che in un mondo da ricostruire segue un gruppo di sopravvissuti che prova a ritrovare un senso attraverso il teatro itinerante.
Il cardellino di Donna Tartt, romanzo a metà tra il bestseller page turner e il capolavoro letterario. Si lascia leggere e avvince nonostante le 800 e passa pagine.
Shirley: visions of reality, film in 13 scene su inquadrature quasi statiche, ogni scena riprende un quadro di Edward Hopper.
Moonage Daydream, film documentario di Brett Morgen sulla vita di David Bowie, di per sé un lavoro di videoarte musicale. Consigliati da Claudia Vanti.
Dente per dente, di Francesco Muzzopappa, romanzo esilarante che ha per protagonista Leonardo, un impiegato museale alle prese con una delusione amorosa.
Sogni, di Akira Kurosawa, film diviso in otto corti, tra questi “Corvi”, in cui il protagonista si ritrova all’improvviso all’interno dei quadri di Van Gogh, camminando per i campi di grano e le pennellate dell’artista. Il racconto di una catarsi innescata dall’osservazione dell’opera.
Rude Boy, tra fiction e documentario musicale: un giovane londinese lascia il lavoro per diventare roadie dei Clash. Consigliati da Ilaria Petrarca.
La settimana editoriale
È morto il regista Citto Maselli.
L'8 marzo parliamo dei diritti delle donne, il 21 marzo della poesia delle donne. Prima o poi ne usciremo ma intanto: “Il lungo cammino della poesia delle donne in Italia, dal Novecento a oggi” di Lorenzo Pompeo su Left.
Manganelli (il cui centenario c'è stato a novembre) e la sua passione per la lingua, i neologismi e il vocabolario: quel “luogo dove le parole si riposano, stanno ferme, cioè celebrano la loro qualità suprema che è quella di essere parole morte”. Raccontato da Gualberto Alvino su Il Tascabile.
Fuori commemorazioni, Chiara Tagliaferri scrive su Domani di J.D. Salinger.
Di quelle notizie che non si sa mai che tipo di notizie sono, ma intanto rallegriamocene: La Sapienza prima al mondo per gli studi classici.
Si parla sempre più spesso di una primavera del cinema italiano, e pare ci siano anche più soldi. I film italiani 2023 con i budget più alti.
Dal 17 al 23 aprile, l'Italia parteciperà come Paese Ospite d'Onore al Festival du Livre de Paris. Ci sarà anche Italissimo.
La nuova Mondadori a Milano Duomo.
Il ruolo delle biblioteche nel contrasto alla povertà educativa.
I 135 libri che concorrono al Premio Strega Poesia. Quelli dello Strega narrativa sono 80. Nessuno mette la poesia in un angolo.
Comunque: concorrenti annunciati a marzo, finalisti a maggio, vincitore a ottobre. Quasi un anno di poesia, speriamo almeno ci faccia bene.
E voi, siete capaci di trovare il vostro flow quando vi mettete a scrivere?
Appuntamenti e opportunità
Online il Bando 2023 del MAECI per la richiesta di Contributi e Premi per la divulgazione del libro italiano e per la traduzione di opere letterarie e scientifiche.
A Venezia, dal 29 marzo al 1° aprile, c’è Incroci di civiltà.
Dal 30 marzo al 2 aprile, a Roma, c’è il Romics.
Dal 31 marzo al 2 aprile, a Campi Bisenzio (Firenze) c’è il Festival di Letteratura Working Class.
Artistici, i fantasmi delle newsletter passate.
Ci vediamo sabato 1° aprile (niente scherzi, promesso).
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