Ciao luglio: lista per l'estate e una super promo 🫢
L'estate è là fuori ed è il momento di salutarci. Lo facciamo con una lista di lettura e visione diversa dal solito: un solo consiglio da ciascuna di noi, ma spassionatissimo. Il nostro modo per augurarvi una vacanza che sia davvero vacanza.
(E ricordatevi che le iscrizioni ai nostri corsi restano sempre aperte, così magari in autunno ci conosciamo 😉 )
Chiara
Battlestar Galactica, miniserie del 2003 di Ronald D. Moore. Due episodi da 90 minuti che fungono da backdoor pilot (una specie di mega episodio pilota impacchettato nella forma di una narrazione autoconclusiva) per la serie TV omonima del 2004. Se vi appassiona la miniserie, il finale non potrà che condurvi naturalmente alla visione delle quattro stagioni di una delle serie di fantascienza (ma anche “una delle serie” e basta) meglio scritte e costruite di sempre. Non mi spingerei così tanto se non ne fossi assolutamente certa. È perfetta per l’estate: lunga, trama verticale episodica, scrittura orizzontale maestosa, ma soprattutto personaggi che evolvono e che crescono dall’inizio alla fine (vi sfido a non innamorarvi tuttə di Kara ‘Starbuck’ Thrace).
Beatrice
Quale momento migliore dell’afa infernale per leggere tutta l’Epopea americana di Joyce Carol Oates. Quattro romanzi i cui protagonisti e storie cambiano ma che hanno come comun denominatore la società americana del XX secolo: ossessioni, lotte di classe, discriminazioni, razzismo, ma anche romanticismo e cambiamento, nella solita ambivalenza della scrittrice, che riesce a far viaggiare in parallelo risentimento e pietas. Tutti e quattro sono pubblicati da Il Saggiatore: I ricchi, Il giardino delle delizie, Il paese delle meraviglie e Loro, ma solo i primi due di questi sono disponibili in audiolibro (e si ascoltano che è un piacere), letti da Riccardo Bocci e Anita Zagaria.
Francesca
Con le parole si fanno i miracoli di Doriano Zurlo è un libro così denso da potervi riempire l’intera estate senza che sentiate il bisogno di leggere altro. Un saggio di sole 280 pagine che ne contiene altri cento, perché multidisciplinare (c’è la linguistica, l’antropologia culturale, la semiotica, la filosofia, la storia, la politica, la grammatica, la comunicazione, la pubblicità, la fonetica, la storia dell’arte e della creatività, la letteratura, la cultura comparata, ecc) ma soprattutto perché racconta, come intorno al fuoco, storie avvincenti ed emotivamente profondissime: molto concrete e ben spiegate, immediatamente utili per chi con le parole nei mille modi possibili ci lavora o ci studia o semplicemente le ama ma che riconducono come se non ci fosse nulla di più naturale alla storia dell’umanità e del pensiero, al cosa facciamo quando parliamo e scriviamo e narriamo, e ci avvicinano al chi siamo molto più di quanto potremmo immaginare. Con le parole si fanno i miracoli ma anche tutta la vita terrena, si fa il commercio, si fa l’evoluzione umana, si fa l’amore.
Primavera
Why are you like this?, di Naomi Higgins, Humyara Mahbub, Mark Samual Bonanno, su Netflix. Se dovete guardare una sola serie quest’estate, guardatene una breve, scoppiettante e, per una volta, non americana. 6 episodi ambientati e girati a Melbourne, con una colonna sonora pazzesca, in cui si esplorano i temi del linguaggio, dell’inclusione e dell’attivismo. Non fate quella faccia: si ride (molto), a scapito della protagonista perfettina e dei difetti favolosamente umani dei personaggi.
Luca
Immergetevi con me nel romanzo L’avventura terrestre. Una storia sospesa tra La venticinquesima ora, Interstellar e Donnie Darko quella scritta da Mauro Covacich per La nave di Teseo, pur rimanendo per lingua, voce autoriale, ambientazione e percorso artistico un romanzo compiutamente italiano (accezione positiva) e anche compiutamente nel solco di quello che Covacich sta facendo della sua scrittura (come sopra) e poi c’è qualcosa di più, qualcosa che tocca direttamente chi scrive: i motivi per cui lo facciamo e il modo in cui decidiamo di metterci con-le-spalle-al-muro, provare a buttare giù qualcosa di autentico. Una storia nella quale il protagonista e l'autore fanno staffetta nel fare esperienza narrativa ed esperimento letterario.
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La settimana editoriale
“[...] Un’altra grande lezione della musica. Ogni brano di una composizione musicale agisce su di noi, che lo si voglia o no, attraverso un’espressione emozionale. L’ordine dei movimenti di una sinfonia o di una sonata è sempre stato determinato dalla regola non scritta dell’alternanza dei movimenti lenti e movimenti rapidi, il che significava quasi automaticamente: movimenti tristi e movimenti allegri. Questi contrasti emozionali sono diventati in breve tempo un sinistro stereotipo che solo i più grandi sono riusciti (e neppure sempre) a evitare. Ecco perché ammiro, per portare un esempio arcinoto, quella sonata di Chopin il cui terzo movimento è la marcia funebre. Che cosa si poteva ancora dire dopo questo grande addio? Concludere la sonata, com’è consueto, con un rondò vivace? Nemmeno Beethoven sfugge a questo stereotipo quando, nella sonata op. 26, fa seguire alla marcia funebre (che anche qui è il terzo movimento) un finale allegro. Nel caso della sonata di Chopin, il quarto movimento è quanto mai strano: un pianissimo rapido, breve, senza alcuna melodia, assolutamente asentimentale: un temporale in lontananza, un rumore sordo ad annunciare il definitivo oblio. L’accostamento di questi due movimenti (sentimentale-asentimentale) fa venire un nodo alla gola. È assolutamente originale. Ne parlo perché sia chiaro che comporre un romanzo consiste proprio nel giustapporre spazi emozionali diversi, e in questo sta, a mio parere, l’arte più sottile di un romanziere.”
Milan Kundera, L’arte del romanzo, traduzione di Ena Marchi.
Ne parlano ovviamente tutti:
Su RaiCultura si può recuperare un’intervista all’autore a proposito de Il libro del riso e dell’oblio.
Adelphi in home page pubblica una foto dell’autore che rimanda a tutti i suoi libri tradotti in Italia.
Milan Kundera è stato uno scrittore letto da milioni di lettori in decine di lingue, senza essere un banale fenomeno di moda. Non ha mai vinto il Nobel, anche se lo avrebbe meritato. La statura della sua arte lo ha fatto diventare nel tempo uno dei pochi classici ancora in vita. Ora che la vita non c’è più noi che lo abbiamo molto amato siamo certe che le sue opere resteranno nella storia della letteratura, e per questo vi invitiamo a leggerle quando ne avrete l’occasione: non ora sull’onda del momento, ma negli anni a venire e per sempre.
“Prima che l’intelligenza artificiale diventi co-autrice dei nostri testi, prima che li illustri o ne disegni il layout di copertina, ci sono molti modi – più ancillari e al momento forse utili – per coltivare l’interazione tra algoritmi e libri.” Su Il Giornale della Libreria, Alessandra Rotondo parla delle potenzialità dell’IA nell’editoria.
Intanto a Hollywood gli sceneggiatori protestano proprio per avere maggiori rassicurazioni sull’utilizzo dell'IA, oltre che per ottenere maggiori tutele, e da qualche giorno allo sciopero si sono uniti anche gli attori.
La storia della casa editrice Lattes, a 130 anni dalla sua nascita.
Una conversazione tra Maurizio De Giovanni e Carlo Lucarelli a proposito di romanzi e misteri, su La Lettura.
Su minima&moralia, Sergio Garufi analizza la polemica sul ministro San Giuliano e le sue dichiarazioni al Premio Strega: “lo scandalo nasce dal fatto che esiste un solo modo di leggere e un solo tipo di lettore, quello cui si rivolgeva Cervantes nel prologo del Don Chisciotte, il disocupado lector capace di essere occupato solo dalla gioia della lettura, totalmente assorto e concentrato sul libro che ha per le mani affinché nulla possa sviarlo dalla sua nobile missione solitaria.”
Chi è Paola Pallottino, che ha inventato la storia dell’arte dell’illustrazione.
Giorgia Antonelli dialoga con Bernardine Evaristo su Doppiozero.
“In un mondo che appare più grande e complicato di quello che pensavamo, riviste, libri, podcast e profili social raccontano un momento culturale in cui l’interesse per la geopolitica e i luoghi altri è al suo apice.” Un articolo di Anna Momigliano sui nostri consumi culturali come specchio del momento.
La Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto, distrutta da un incendio in Piazza Municipio a Napoli, letta in un’ottica di risignificazione e rinascita. Una riflessione di Helga Marsala, su Artribune.
Appuntamenti
Fino al 21 luglio, a Roma, il Letterature festival.
Dal 18 al 21 luglio, a Rio nell’Elba, c’è l’Elba Book festival.
Dal 28 al 30 luglio, a Torricella Peligna, John Fante Festival - Il dio di mio padre.
Insostenibilmente leggeri, i fantasmi delle newsletter passate.
La newsletter di ILDA va in vacanza, ma torna in men che non si dica: il 2 settembre. Buona estate 😎
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